Gli Amici della Tirlindana rilasciano 15 mila piccoli di trote lacustri Rania: «Una semina particolare, con le mascherine chirurgiche»
ALTO GARDA. Un’iniezione di fiducia per la fauna ittica del lago di Garda. In tempi di Coronavirus l’attività dei pescatori è interrotta, per mancanza di acquirenti, ma la vita biologica dei pesci...
ALTO GARDA. Un’iniezione di fiducia per la fauna ittica del lago di Garda. In tempi di Coronavirus l’attività dei pescatori è interrotta, per mancanza di acquirenti, ma la vita biologica dei pesci deve essere rispettata, per permettere il perpetuarsi della specie. Ieri mattina l’Associazione Amici della Tirlindana – grazie a una importante donazione dell’Associazione Basso Sarca - ha effettuato una semina da record nelle acque del Garda, sulla sponda orientale. Il presidente Adolfo Pellizzari, accompagnato da Alberto Rania “El pescador” del Brolio di Riva, ha rilasciato un’infinità di “trotelle”, piccoli esemplari di trota lacustre, di pochi mesi, fra le dieci e le quindicimila unità. «Mai successo prima – racconta Rania – è stata un’iniezione di fiducia importante, perché vedere il lago così deserto e senza vita è una scena davvero particolare e ti tocca dentro».
La semina delle migliaia di trotelle è stata salutata con grandi apprezzamenti dalle varie associazioni di pescatori di tutto il lago di Garda. Una semina, quella del 2020, eccezionale. Anche per altri motivi. «Per la prima volta, e speriamo sia anche l’ultima, abbiamo dovuto fare la semina con guanti e mascherine chirurgiche indossate, una cosa veramente particolare, che ricorderò per sempre», racconta il pescatore di professione. Detto, fatto. Ieri mattina alle nove, con il lago piatto e senza un fiato di vento, l’imbarcazione con il prezioso carico si staccata dal pontile nel canale della Rocca, con la barra dritta all’albergo Excelsior. Prima tappa della “storica” semina.
«La trota lacustre è una specie molto delicata, anche perché trova sempre più difficoltà a riprodursi naturalmente», spiega ancora Alberto Rania. I piccoli di trota sono nati fra dicembre e gennaio e sono stati allevati dall’Associazione Basso Sarca («che ringraziamo tantissimo per l’importante donazione che ci ha fatto», sottolinea Rania) nell’incubatoio che gestiscono sul fiume Sarca, in una pescicoltura a Ragoli. «La trota lacustre è un pesce molto particolare – spiega ancora Rania – si riproduce solo in acqua corrente, quindi sul fiume Sarca, e ha bisogno di acque e ghiaie molto pulite. Era così 50 anni fa, oggi no». Purtroppo, da anni, per i motivi più svariati, il fiume Sarca non assicura più una qualità dell’acqua così elevata. E le trote faticano a completare la frega. La semina è un metodo artificiale per mantenere viva la specie e ieri è stata possibile in quanto la trota aveva raggiunto una dimensione tale per l’autosufficienza per iniziare la loro avventura nel lago.
Di questo grande quantitativo di “trotelle” però non tutto diventerà adulto. La selezione naturale farà il suo corso – conclude infine Rania – ma una grande parte farà anche la felicità degli appassionati, ma soprattutto renderà variegato l’ecosistema del lago. E questo «grazie all’Associazione Basso Sarca del presidente Sartori, sempre attenta alle necessità del lago». Un gesto che permetterà di allungare la catena della vita nel Garda. N.F.