Cento subacquei contro la violenza sulle donne
Un successo, ieri mattina, l’immersione rosa davanti a porto San Nicolò a Riva Il ricavato destinato al centro di Merano che offre assistenza psicologica e legale
RIVA. Una sedia rossa, un “posto vuoto” per una donna che avrebbe avuto il diritto inalienabile di occuparlo, ma che non le è stato concesso. E due pinne rosse, quelle di una donna cancellata che non potrà più vivere una passione, praticare un’attività sportiva, divertirsi. Porto S. Nicolò, a Riva, ieri si è tinto di rosa e di rosso, il colore delle donne, ma anche quello del sangue versato. Un centinaio di subacquei, con una grande componente femminile, ha aderito all’iniziativa “Un posto Occupato sul Gommone Rosa”, organizzata da Scuba Litrox Sub Club Trento a supporto della campagna di sensibilizzazione nata per “riempire vuoti di memoria”, per ricordare le donne che non ci sono più.
Un’immersione di gruppo, con tanto di fiocchi, magliette e accessori rosa e rossi, in segno di vicinanza alle donne vittime di soprusi, e a tutte quelle che prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita, occupavano un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società e in acqua. «La subacquea è un’attività basata sulla forza delle esperienze condivise, che acquistano ancora più valore quando si tramutano in cura e impegno per gli altri - ha commentato l’organizzatore Marcello Pierotto – le pinne rosse vogliono rendere questa assenza-presenza una memoria tangibile e un monito a non sottovalutare i sintomi della violenza, una piaga sociale, purtroppo, oltre il limite dell'emergenza». All’evento, programmato a poche ore di distanza dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è intervenuta la consigliera rivana Isabella Iandarino, anche a nome dell’assessora alle politiche sociali Lucia Gatti. «Il 25 novembre è una data che deve diventare sempre più un riferimento importante, quotidiano, non retorico - ha spiegato la consigliera - occorre fare rete e se vogliamo che le cose cambino dobbiamo, innanzitutto, parlare di questi temi apertamente, in qualsiasi circostanza». In concomitanza con l’immersione e grazie alla generosità dei presenti, “Un posto Occupato sul Gommone Rosa” ha raccolto 600 euro, che verranno devoluti alla Casa delle Donne di Merano, uno dei tre Centri antiviolenza della regione, che offre assistenza psicologica e legale alle donne vittime di abusi. (s.bass.)