Al primo consiglio subito la scelta del presidente 

Oggi la convocazione. Banchi predisposti con i separatori antivirus nella speranza di aprire l’aula ai nuovi eletti. E invece si riprende con i collegamenti in videoconferenza


MATTEO CASSOL


Riva. La sala consiliare in Rocca è stata “arredata” con delle barriere trasparenti per separare le varie postazioni: per allestire il tutto per tempo all’ufficio manutenzioni avevano fatto le corse, ma per il momento lo sforzo è stato vano, perché stasera – contrariamente alla convocazione iniziale – il primo civico consesso dell’era Santi si svolgerà in videoconferenza.

La decisione è arrivata in relazione al nuovo dpcm: «L’amministrazione – spiegano dal municipio – si rammarica che il Consiglio non si possa svolgere in presenza, opzione desiderabile e opportuna, trattandosi della sua prima seduta, ma l’interpretazione rigorosa della nuova normativa lo esclude, e più in generale il netto peggioramento della situazione epidemiologica impone a tutti la massima prudenza e al civico consesso un segno di esempio e di coerenza». La seduta – che in ogni caso non sarebbe stata aperta al pubblico – si potrà seguire in streaming dalle ore 20 collegandosi da www.comune.rivadelgarda.tn.it. All’ordine del giorno, dopo i primi passaggi di rito e il giuramento del sindaco, ci sono la nomina del presidente e del vicepresidente del Consiglio, la comunicazione della composizione della Giunta, nonché l’approvazione degli indirizzi generali di governo. Riguardo all’elezione di presidente e vicepresidente, non è previsto l’obbligo di voto segreto (circostanza che richiederebbe per forza il Consiglio in presenza), dunque – a meno che un terzo dei consiglieri non faccia richiesta in senso contrario – si procederà con voto palese, attuabile pure in videoconferenza. Mirella Serafini (Vivi Riva, lista non rappresentata in Giunta nonostante abbia preso un voto in più di Fdi) non ha dato la propria disponibilità (così come Lorenzo Prati de “La Rocca”, il consigliere anziano) e lo stesso sindaco ha confermato che l’ipotesi Vittorio Ferraglia è esclusa, dunque il favorito a ricoprire la carica di presidente (considerando che Franco Gatti e Simone Fontanella sono già stati incaricati come consiglieri delegati) è il leghista Salvatore Mamone, poliziotto in pensione, un uomo di legge e di ordine che potrebbe certo fare comodo nella gestione di un’aula che rischia di essere spesso scoppiettante (in alternativa, potrebbe toccare a Simone Chiocchia di Vivi Riva). Lo statuto prevede che in caso di presidente di maggioranza il vice sia di minoranza e, laddove possibile, di genere diverso: l’unica papabile sarebbe dunque Lucia Gatti del Pd.

Quanto alle barriere, non essendo possibile distanziare a prova di Covid le postazioni a causa degli spazi imposti dalle attrezzature (microfoni, pulsanti, video), si è contattata la Vetreria Tolotti di Arco, che dopo un sopralluogo con la responsabile dell’ufficio manutenzioni Ida Pancheri ha realizzato un prototipo su misura (85 centimetri di lunghezza, 60 di larghezza e 0,6 di spessore) con staffe autoportanti inox con morsetto che è stato ritenuto idoneo per separare in modo efficace le postazioni lasciando intatta la struttura dei banchi. Il tutto è costato 2.806 euro.













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