Via le fabbriche da viale dell’Industria 

Il consiglio comunale ha inserito nel Dup 2019-2021 il trasferimento degli stabilimenti al Ciré per far spazio a nuove case


di Roberto Gerola


PERGINE. Da anni, in aula consiliare non si parlava di “sviluppo della zona residenziale” a Pergine. E’ avvenuto l’altra sera. La prospettiva che nella diretta periferia di Pergine centro si possano realizzare nuove abitazioni è contenuta nel Dup (il Documento unico di programmazione che accompagna il bilancio e rappresenta il filo conduttore dell’azione del sindaco). La maggioranza (Civica) ne scrive nel “Programma sviluppo Pergine 2030”.

Si inizia con «esigenze da soddisfare: necessità di svolta decisionale anche dello sviluppo urbanistico». Poi si parla di «sviluppo della città dal punto di vista dell’edilizia abitativa e reperimento di aree industriali e rilocalizzazione di quelle esistenti». Nel dettaglio: «Ipotesi di sviluppo della zona residenziale nella parte nord-est della città in particolare lungo via Dolomiti fino a raggiungere il ponte sul torrente Fersina». Via Dolomiti è la strada che da via Regensburger (passando davanti alla ex Silvelox e all’asilo nido) raggiunge via Caduti. L’espansione della zona residenziale dovrebbe quindi trovare realizzazione in tutta questa area fino al Mani. Poi, «la possibile sostituzione della zona industriale che insiste su via delle Industrie con una zona di nuova espansione». Infine, di «possibile dismissione dell’area artigianale “ex Silvelox” (in via Dolomiti)». Ma il consumo del territorio troverebbe attuazione con il «trasferimento” dei capannoni da viale dell’Industria nella zona del Ciré a lato della viabilità principale».

Questo aspetto del la programmazione elaborata dalla maggioranza è stato illustrato e commentato nel corso della serata consiliare da Marina Taffara. L’esponente del Pd è stata particolarmente critica.

«Avete sempre parlato di risparmiare il territorio - ha detto - ma ora proponete nuove zone residenziali quando la popolazione presenta un’inversione di tendenza circa l’aumento; si prospetta un calo nei prossimi anni. Dove c’è quindi la necessità di nuove abitazioni? Condividiamo anche il trasferimento delle industrie al Ciré, ma non rioccupare le aree liberate con nuova residenzialità. Occorre considerare poi il numero di immobili sfitti e/o invenduti, ma anche il grande lavoro che il settore edilizio può e deve fare nel campo delle ristrutturazioni e dei servizi pubblici e infrastrutture. Non c’è quindi alcun motivo per prevedere espansioni urbanistiche a Pergine. Penso che serva una riflessione ben più approfondita su questo argomento che per noi è buttato lì. Occorre un perché anche per le dismissioni di ex Silvelox o ex pretura. Manca la previsione del futuro, non ci sono definizioni».

Per la risposta, il sindaco Oss Emer ha delegato l’assessore Massimo Negriolli. «Concordo - ha detto - che non c’è necessità di nuova residenzialità. Tra l’altro la Provincia vieta o quasi nuove aree residenziali. Occorre un’analisi. Quelle aree invece sono già urbanizzate». Per viale dell’Industria ha parlato di una commissione tecnica di valutazione da affiancare con una commissione consiliare per condividerne e seguirne l’operato. Non abbiamo già messo il “retino”, pensiamo a “leggere” il Fersina libero da capannoni e non costruire residenze».















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