Uscite extrascolastiche bloccate dai prof 

Alunno delle Andreatta si fa male e i genitori querelano l’insegnante: i colleghi solidali non effettueranno uscite fuori sede


di Roberto Gerola


PERGINE. Nel gennaio scorso uno studente delle “Andreatta” inciampò, perse l’equilibrio e cadde mentre stava pattinando sulla piastra al pala ghiaccio del centro sportivo. Sbatté contro la balaustra con la faccia e riportò danni a un dente. Fece tutto da solo, a quanto pare. L’episodio avvenne durante una giornata sportiva organizzata dalla scuola in collaborazione con il Comune. Si trattava, in definitiva di una sorta di “giochi della gioventù”, un’occasione per i ragazzi di crescere anche dal punto di vista sociale oltre che sportivo, un momento di educazione. Era presente tutto l’istituto. Solo che i due insegnanti di educazione fisica che accompagnavano gli studenti sono stati querelati dai genitori del ragazzo infortunatosi. La conseguenza è stata una lettera dove si annuncia fin da subito la sospensione delle “uscite sportive” ma anche delle gite scolastiche. Una quarantina di insegnanti hanno sottoscritto il documento, dimostrando così piena solidarietà a due insegnanti querelati: Francesco Ficara e Lorenzo Garniga. E la decisione è stata comunicata sostanzialmente a tutte le autorità: la dirigente scolastica, ai rappresentanti dei genitori, al consiglio dell’istituzione, al sindaco, all’assessore alle attività sportive, al Servizio Istruzione, alle rappresentative sindacali Cisl, Cgil e Uil.

«Non ci sentiamo tutelati - ci ha detto l’insegnante Francesco Ficara - ed è con rammarico che abbiamo deciso di non effettuare più quelle attività fuori dalla scuola che tuttavia riteniamo di grande importanza educativa. Sono eventi che dal punto di vista didattico hanno notevole significato, ma di fronte a questi eventi, non ne faremo altri». Tra l’altro, proprio venerdì prossimo è in programma la Giornata dell’atletica a livello d’istituto: non si farà. Ma viene anche prospettata la possibilità, per il prossimo anno scolastico, di non organizzare più viaggi né accompagnare gli alunni in uscite.

Le considerazioni espresse dopo la querela vengono espresse nella lettera. «Le uscite, le visite, le attività sportive fuori dalla scuola, i viaggi di istruzione di uno o più giorni - spiegano - sono esperienze didattiche ed educative di grande valore. Organizzare un viaggio d’istruzione, scegliere una metà o un’attività e dar senso didattico a ciò che si propone è questione assai delicata anche per i rischi che comportano e pertanto ponderata da parte dei docenti organizzatori e accompagnatori nonché da parte degli organi collegiali. Per questo la scuola e i docenti in primis adottano, in via preventiva, tutte quelle misure organizzative e disciplinari idonee a evitare prevedibili situazioni di pericolo e vigilano perché siano scongiurate. Nella convinzione di essere compresi e sostenuti dalle famiglie e consapevoli dell’importanza che tali attività rappresentano per la crescita dei ragazzi, i docenti di questa scuola si sono sempre fatti carico delle responsabilità che esse comportano». Dopo il recente caso «è subentrata la convinzione di non essere tutelati a sufficienza». Da qui il blocco della Giornata dell’atletica. «Inoltre - si legge -, poiché le uscite e i viaggi si configurano come lavoro “supplementare” per i docenti, comportando una straordinaria assunzione di responsabilità civile e penale e poiché non vi può essere alcun obbligo alla partecipazione a qualsiasi iniziativa, i docenti firmatari prospettano la possibilità di non organizzare viaggi né accompagnare gli alunni in uscite il prossimo anno scolastico».













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