Università della terza età trent’anni di corsi a Centa

CENTA S. NICOLò. Mercoledì scorso, tutti i partecipanti attendevano con ansia questo momento. I festeggiamenti di 30 anni d’incontri, cultura, relazioni, dello stare piacevolmente insieme per...


Gino Micheli


CENTA S. NICOLò. Mercoledì scorso, tutti i partecipanti attendevano con ansia questo momento. I festeggiamenti di 30 anni d’incontri, cultura, relazioni, dello stare piacevolmente insieme per ampliare le proprie conoscenze. Parliamo delle persone che hanno seguito i percorsi dell'Università della terza età e del tempo disponibile a Centa San Nicolò. All'incontro è preceduta la programmazione didattica del prossimo anno.

Festa di compleanno

La cerimonia ufficiale è iniziata con consegna dei diplomi, a chi ha frequentato per 30, 25 e 20 anni. Erano presenti le referenti della Fondazione De Marchi, la consigliera comunale Maria Furlani e il sindaco David Perazzoli. Fra gli invitati invece, Nadia Martinelli perché, allora, assessora alla cultura del Comune di Centa S. Nicolò, aveva lanciato questa sfida, accolta peraltro da 25 persone. Tale numero è rimasto costante nel tempo anzi, ora gli iscritti sono 34, con un 30% di uomini e con una presenza media alle lezioni di una trentina di partecipanti.

Un po’ di storia

La signora Martinelli, ora consigliera comunale, ha ricordato brevemente alcune tappe di questo percorso ma soprattutto ha voluto richiamare le persone che ora non sono più sedute ad ascoltare. I presenti hanno condiviso il suo pensiero. Anche l'ex sindaco di Centa S. Nicolò, Stefano Pradi, ha accolto l'invito a presenziare. La referente Alda Saggiorato si è complimentata con i partecipanti alla scuola. E' orgogliosa di rappresentare questo gruppo che anche nel periodo invernale, con il brutto tempo, non manca mai.

I riconoscimenti

Meritati applausi, in particolare per chi ha sempre frequentato, come la signora Flavia, 93 anni; Fernanda che compie 90 anni a maggio, Chiara che ha scritto dei versi letti da Assunta e poi tutte le altre signore che hanno preparato dei dolci e sfiziosi stuzzichini. Ma non è finita, loro sono consapevoli che confrontarsi sulle varie tematiche anche della contemporaneità e incontrarsi significa non sentirsi soli, significa condividere anche qualche parola o momenti non proprio felici. Pertanto, dopo Pasqua, andranno anche in pizzeria e a teatro.













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