Un asilo per ospitare i figli  di contadini e “cavaleri” 

Già nel 1919 a Serso si iniziò a pensarci per aiutare chi lavorava nei campi: venne  aperta nel 1938. Nel libro di Roberto Bazzanella il racconto di 80 anni di storia


di Fernando Valcanover


PERGINE . L’ 80° compleanno della scuola materna Don Ferdinando Ochner di Serso, storia descritta e illustrata nel libro presentato venerdì sera dall’autore Roberto Bazzanella, si inserisce nella più grande e ricca storia di eventi del paese, oggi frazione di Pergine. La storia e le vicende della materna, che da anni accoglie oltre ai bambini di Serso anche quelli di Viarago e Canezza, sono state il tema della serata, presente un numeroso pubblico di famiglie con bambini, insegnanti e autorità, introdotta da Valerio Fontanari, presidente della scuola dal 2009, dal saluto dell’assessore comunale alle attività culturali, Elisa Bortolamedi, dal parroco don Dario Sittoni e dalle attuali insegnanti Andreina Girardi e Roberta Lenzi.

La storia della materna si inserisce a cominciare dal 1936 in quella più ampia e di notevole interesse del paese, partendo dalla vita civile di “Regola” medievale e poi di “Comune”, la cui autonomia venne difesa con tenacia fino all’unione con Pergine nel 1929, voluta dal governo fascista. Di origine longobarda, spiega nella ricerca Bazzanella, Serso è stata una delle sette Gastaldie del territorio perginese, amministrata da un Regolano. Dopo le vicende politiche del dominio napoleonico e poi di quello bavarese e austriaco, divenne un municipio con un capo comune. Lo sviluppo e in un certo senso anche momenti di moderata prosperità diedero benessere ai suoi abitanti, perché accanto all’attività agricola, la coltivazione della vite, la pastorizia e allevamento del bestiame, diede vita alla prima attività di tipo industriale con la bachicoltura e produzione della seta, nella prima grande filanda in località Centrale. Nome dato dalla costruzione della centrale idroelettrica che faceva funzionare le macchine della filanda e anche di parte dell’illuminazione pubblica di Pergine, sfruttando l’acqua proveniente dal bacino realizzato con una diga a monte, sul rio Nero. Motivi religiosi e culturali di antica data distinguono ancora Serso, con la Chiesa di S. Giorgio che domina l’abitato, e la scoperta e valorizzazione turistica dei reperti archeologici ai Montesei.

Già nel 1919 il Comune di Serso intendeva istituire una scuola materna, per sollevare le mamme impegnate nel lavoro dei campi e dei “cavaleri”. Si voleva costruire un immobile utilizzando il fondo Pro erigendo asilo, e nel 1926 fece realizzare un progetto, quando c’era già un’aula ospitata nell’edificio Beneficio Fontanari. Nel 1929, quando Serso venne unito a Pergine, l’iniziativa passò alla parrocchia retta da don Placido Pasqualini che amministrava gli spazi del Beneficio Ochner. Il Comune che sottoscrisse la cessione in comodato degli spazi per l’insegnamento scolastico, che verranno chiamati “scolette”. Il parroco, ottenuto il benestare della Curia, avviò in periodo estivo un primo asilo infantile ospitato nel nell’edifico del beneficio Ochner, che nel 1938 si dotarono di uno statuto.

Roberto Bazzanella, cembrano di origine ma da anni residente a Serso con la famiglia, ricercatore storico ed esperto cultore della musica, ha presentato con l’aiuto di slide la sua ricerca sugli 80 anni della scuola materna, un volumetto di 160 pagine riccamente illustrato, e con i cenni di storia del paese accostati alla laboriosità dei suoi abitanti. Dopo la proiezione di un filmato sull’attività dell’attuale scuola materna, è stata inaugurata anche un mostra di fotografie e lavori dei bambini, con rinfresco e brindisi con il “Blanc de Sers”, vino che si produce e commercializzata tuttora.

Oggi alle 14, la celebrazione solenne con la messa nella scuola materna del parroco Don Dario Sittoni, seguita dagli interventi delle autorità, dal taglio della torta dell’80° anniversario e da un momento di convivialità.













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