levico terme - l’ex sindaco 

Stefenelli: «No alla Valdastico  con lo sbocco in Valsugana» 

LEVICO TERME. «Il centrosinistra autonomista negli ultimi 20 anni ha sistematicamente ignorato le richieste della Valsugana. E ora in gran segreto, la Provincia sta decidendo per un'opera che...



LEVICO TERME. «Il centrosinistra autonomista negli ultimi 20 anni ha sistematicamente ignorato le richieste della Valsugana. E ora in gran segreto, la Provincia sta decidendo per un'opera che rovinerebbe per sempre il nostro territorio e venti anni di lavoro degli amministratori locali». Ha esordito così l'ex sindaco di Levico Terme, Carlo Stefenelli invitato a Levico per parlare dell'ipotesi di uscita della Valdastico tra Levico e Caldonazzo. L'incontro a cui hanno partecipato oltre un centinaio di cittadini, sindaci, amministratori locali e provinciali rappresentanti delle categorie economiche di Levico e della Valsugana, è stato organizzato da Tommaso Acler e Remo Libardi della lista civica Impegno per Levico a sostegno dei candidati Maurizio Fugatti ed Elena Testor.

Stefenelli, un tempo esponente di spicco del centrosinistra trentino, ha illustrato dettagliatamente il progetto sostenuto dalla Provincia e dal candidato del centrosinistra Lorenzo Dellai che prevede un'uscita nella zona tra Levico e Caldonazzo della nuova A31. E’ stato ricordato che il tragitto dovrebbe uscire dalla galleria nei pressi delle Lochere e proseguire con un tratto a cielo aperto a 4 corsie verso la zona del Maines dove ci sarebbe una grande rotatoria che intercetterebbe il traffico proveniente dalla Bassa Valsugana e dal Veneto e il traffico proveniente dalla autostrada Valdastico. La strada a 4 corsie proseguirebbe verso la zona del torrente Centa su un lungo viadotto per poi entrare in galleria sotto la Vigolana e proseguire per Trento sud verso l'A22. «Levico e Caldonazzo - ha detto Stefenelli - diventerebbero uno dei più grandi snodi viari del Triveneto con un aumento vertiginoso del traffico pesante».

Stefenelli e Fugatti hanno infine chiarito che non è un'ipotesi lontana nel tempo visto che la società proprietaria dell'A4 è obbligata alla realizzazione della Valdastico. Secondo loro, senza mezzi termini, «la realizzazione di un'opera così impattante rovinerà per sempre una delle zone più delicate dal punto di vista ambientale del Trentino per la presenza di 2 laghi, torrenti, falde acquifere e un delicato assetto idrogeologico, con ricadute negative sull'ambiente sul turismo e sulla qualità della vita dei cittadini interessati».













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