Sette canti per la “Stella” portata dai due unici coscritti
PALÙ DEL FERSINA. E’ mancato il fascino delle montagne imbiancate, delle strade e dei prati e soprattutto dei tetti coperti di neve, ma non la consapevolezza di ripetere un rito che si perde nei...
PALÙ DEL FERSINA. E’ mancato il fascino delle montagne imbiancate, delle strade e dei prati e soprattutto dei tetti coperti di neve, ma non la consapevolezza di ripetere un rito che si perde nei tempi e di tramandarlo alle future generazioni. E nello stesso tempo, di esprimere parole di devozione a Gesù Bambino, di lanciare un messaggio di pace e di speranza.
A Palù del Fersina, sono sette i canti che vengono eseguiti ad ogni sosta davanti a un maso mentre viene fatta girare la stella colorata e illuminata alla presenza dei due coscritti (Simone Petri senza “ kronz”in testa perché lo potrà portare solo dal 1° dell’anno, e Giulia Jobstraibizer) i primi diciottenni del secolo. Nell’eseguire le strofe si intervallano due gruppi di “stellari” cantori.
Lunedì scorso, don Daniele Laghi ha celebrato la messa alle 15 con il Te Deum, ha benedetto la stella, i coscritti e gli stellari che alle 16.30 hanno iniziato il lungo percorso “al di fuori” di Palù del Fersina. A conclusione, tutti nella caserma dei pompieri per lo scambio di auguri.
Nella giornata di ieri (Capodanno), il percorso è stato “al di dentro” e iniziato alle 18. All’Epifania solo i sette masi centrali. (r.g.)