Prelievi a Madrano, la sfida 

Il progetto del Cmf. La concessione per utilizzare l’acqua del lago c’è, ma la situazione economica del consorzio è pesante Costi notevoli anche per il collegamento con il futuro impianto della Marzola: la condotta dovrà superare Fersina, SS47 e Ciré


ROBERTO GEROLA


Pergine. Il Cmf Madrano Canzolino affronterà il problema del prelievo di acqua dal lago di Madrano (biotopo). Il discorso è emerso in occasione dell’annuale assemblea dei soci svoltasi l’altra sera con Giorgio Zanei presidente. Da un paio d’anni il Cmf è titolare della concessione prima in mano a una “società di fatto” con diritto a 3 litri d’acqua. Ma occorre appunto provvedere a tutto l’impianto: si tratta di una condotta che parte dal lago di Madrano fino in piazza della Chiesa per poi scendere dall’altra parte. La concessione potrà essere utilizzata collegandola a tutta la rete irrigua, perché a Madrano c’è necessità di acqua. Tuttavia, il Cmf è ancora indebitato. Sta ammortizzando la spesa (30 mila euro) per la sistemazione dell’opera di prelievo dal lago Pudro, che si è aggiunta a spese pregresse sempre per la rete irrigua.

Il bilancio consuntivo

La situazione economica è piuttosto pesante. Dal bilancio consuntivo (approvato) emerge che il deficit di cassa ammonta a oltre 48 mila euro che si riducono a 15.500 considerando i residui attivi che ammontano a 37 mila euro circa. Il deficit di cassa a fine 2017 era di 50.517 euro con un miglioramento di poco meno di 2 mila euro. Per quanto riguarda sempre il bilancio, il Cmf sta per incassare 23 mila euro di ruoli generali emessi a fine 2018. Mentre altri 49.500 euro riguardano i ruoli destinati solo a chi utilizza l’acqua irrigua.

Rimane sempre aperto il discorso relativo all’impianto in itinere che entrerà in funzione sul conoide della Marzola. Il Cmf Madrano-Canzolino è socio del Cmf Marzola e versa annualmente una quota parte delle spese generali. L’idea è quella di collegare l’impianto sul conoide della Marzola alla rete irrigua del Cmf di Madrano-Canzolino. Ma il progetto presenta costi notevoli in quanto occorre una condotta che dalla rete del Cmf Marzola arrivi a Madrano superando ostacoli importanti: il torrente Fersina, la viabilità nella piana del Ciré (Statale 47 e strada provinciale) e l’abitato di Ciré. Un’opera dal costo elevato che andrebbe promossa dal Cmf Marzola e finanziata (in parte) dai coltivatori di Madrano-Canzolino. Inoltre dovrebbe esserci il contributo della Provincia. Per intanto non se ne parla. L’assemblea ha votato i documenti e sostituito un delegato dimissionario.

L’assemblea del Cmf di Canale

Consiglio dei delegati riconfermato in toto nel corso dell’annuale assemblea del Cmf di Canale, svoltasi l’altra sera. Ma si cambierà comunque presidente, almeno questa è l’idea. Valerio Fontanari è al vertice dal 30 anni (era il 1989 quando subentrò a Marino Piva nella carica) e intende lasciare anche se rimarrà appunto nel consiglio visto il momento delicato in quanto anche il Cmf di Canale con i suoi 82 ettari irrigati fa parte del Cmf Marzola (2° grado) con Susà e Roncogno-Costasavina ed è coinvolto nel progetto per il nuovo impianto irriguo di tutto il conoide della Marzola. Un progetto di oltre 6,7 milioni di euro che sta arrivando al termine dell’iter burocratico visto che fra sei mesi dovrebbero partire i primi interventi per passare dall’irrigazione a pioggia a quella “a goccia”. Consiglio dei delegati riconfermato appunto: Fabiano Carlin, Renato Fontanari, Valerio Fontanari, Gianni Gretter, Flavio Pergher, Stefano Pergher e Pierino Valgoi, i tre revisori Simone Bertoldi, Giuseppe Gretter e Pietro Fontanari.

L’assemblea era iniziata con qualche considerazione da parte del presidente Valerio Fontanari sull’andamento del consorzio. Non vi sono lavori in vista se non appunto il nuovo impianto irriguo. E a questo proposito il Cmf, in questi anni ha accantonato circa 54 mila euro come fondo cassa. Il ruolo ordinario passa da 0,65 euro/mq a 0,70 euro/mq. Tra le voci nel bilancio figurano 25.800 euro come costo del l’energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe a scopo irriguo, e 55.621 di ruoli per il 2018. I pregressi ammontano invece a 5.275 euro. Tutti i documenti sono stati approvati all’unanimità.

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