«Nuovi protocolli in arrivo per poter fare le colonie estive» 

Asif Chimelli non molla. La direttrice Francesca Parolari: «Attendiamo le direttive provinciali per aprire le iscrizioni. Le faremo con attività prevalentemente all’aperto e con piccoli gruppi»


ROBERTO GEROLA


Pergine. «Per nido e scuola dell’infanzia si ipotizza un rapporto insegnante – educatore/bambino piuttosto basso». Lo afferma Francesca Parolari in una sorta di documento sullo stato dell’arte.

Capacità di adattamento

«Ciò comporterà di sicuro una riorganizzazione dei servizi, sia sotto il profilo logistico che probabilmente anche di orario di apertura, riorganizzazione che dipende dagli eventuali spazi a disposizione, dalle risorse economiche che saranno messe in campo, oltre che dalla disponibilità sul mercato di professionalità adeguate (educatori nido e insegnanti scuola dell’infanzia), che già oggi peraltro scarseggiano. Si tratta di una grande sfida che peraltro può essere affrontata solo se ci sarà la collaborazione da parte di tutti: servizi, famiglie, comunità in senso lato. L’obiettivo è garantire il servizio educativo a tutti per non aggravare disuguaglianze sociali già oggi presenti. Nessuno deve rimanere indietro».

Colonie estive

«La scorsa settimana a livello nazionale sono state emanate le linee guida - ha detto Parolari -. La Provincia sta definendo norme di dettaglio per questi servizi, specie sotto il profilo sanitario e della sicurezza, analoghe a quelle che sta elaborando per i servizi educativi. Le linee dovrebbero essere adottate a breve, forse già in settimana, vista la necessità di consentire la programmazione, la raccolta delle iscrizioni e l’avvio delle attività in tempi ragionevoli. Secondo le linee guida il gestore dell’attività dovrà elaborare uno specifico progetto da sottoporre preventivamente all’approvazione del Comune nel cui territorio si svolge l’attività, nonché, per quanto di competenza, da parte delle autorità sanitarie locali. Anche nel caso delle attività estive è prevista l’organizzazione di gruppi ridotti, con prevalenza delle attività all’aperto. Il Comune, attraverso Asif Chimelli, sta presidiando l’evolversi della situazione in tutte e tre in settori, fungendo da stimolo e cercando di orientare, assieme con i Comuni più rappresentativi, la Provincia per far sì che venga data la giusta rilevanza ai diritti dei bambini e degli adolescenti».

Documenti e tavoli di lavoro

«I Comuni di Trento, Rovereto e Pergine circa un mese fa, per stimolare la discussione sui servizi educativi, che pareva non adeguatamente sostenuta, hanno elaborato un documento congiunto che delinea quali sono i bisogni educativi incomprimibili: il diritto alla socializzazione e ad esperienze educative di qualità per i più piccoli - spiega Parolari -. La Provincia ha attivato un gruppo di lavoro, a cui partecipano anche i rappresentanti degli enti gestori (in particolare Federazione scuole materne e Associazione Coesi), per la definizione delle linee guida pedagogiche per la riapertura dei servizi 3 – 6 anni. Inoltre ha costituito un gruppo di lavoro interno, con la Apss, per la definizione del protocollo sanitario e della sicurezza sempre per i 3-6 anni. I documenti sono entrambi in fase di adozione definitiva. E’ prevista la sperimentazione della riapertura in alcune scuole dell’infanzia, specie quelle a calendario turistico che sono aperte in luglio ed agosto. Tali scuole non sono state ancora identificate. Per le altre scuole la riapertura è prevista per settembre. Con un altro gruppo di lavoro si opera per la definizione delle linee guida pedagogiche per la riapertura dei servizi 0 – 3 anni (nido). A tale gruppo partecipa la coordinatrice di Asif Chimelli Angela Dallago. Anche per questo servizio sono in fase di elaborazione le linee guida del protocollo sanitario e della sicurezza. Ad oggi non si conoscono però i tempi per una possibile riapertura dei nidi. Infine, è stato istituito un tavolo di lavoro “0-6 anni” composto dai dirigenti provinciali del settore e da rappresentanti individuati dal Consorzio dei Comuni».

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