«Noi propositivi, cercheremo di portare avanti le nostre idee»
La nuova opposizione. È stato fra i candidati più votati alle comunali e ora ci presenta il suo programma come “controcanto” dell’esecutivo «La composizione della giunta mi è sembrata un po’ contraddittoria»
Pergine. Stefano Tomaselli, consigliere comunale del Patt, avvocato di professione, è stato fra i candidati più votati alle ultime elezioni. Siede oggi, con la collega Roberta Bergamo, sui banchi dell’opposizione. Gli abbiamo chiesto una prima prospettiva su questa nuova consiliatura, appena avviata.
Tomaselli, siete all’opposizione. L’aumento del consenso per Oss Emer, la perdita di voti e la sconfitta del Patt e del Pd possono essere letti come un vero dato politico?
Io penso di no, anche guardando ai risultati ben diversi di Trento e Rovereto. Penso che noi siamo arrivati con il nostro progetto, questo non ci ha permesso di affermare bene le nostre proposte. Invece dalla parte di Oss Emer c’erano già cinque liste pronte a partire da tempo.
Come valuta la composizione della nuova giunta comunale?
Mi è sembrato un po’ contraddittorio il ragionamento fatto dal sindaco: è stato detto che si era deciso di non cambiare le persone, poi le competenze sono state ripartite in modo diverso. Inoltre mi sarei aspettato una valorizzazione maggiore del consigliere Morgan Betti (nominato assessore alla cultura, ndr), che secondo me poteva portare energia e idee in più. L’ assessorato alla cultura è importante ma penso che gli si potesse dare più spazio, un incarico più largo. Sappiamo che con l’ apertura della nuova biblioteca potrà fare buone cose ma si sarebbe potuto impostare un altro ragionamento, visto che la cultura per Pergine è un volano. Si poteva associare l’assessorato a competenze anche in materia di turismo, ad esempio, sarebbe stato un bel segnale. Adesso c’è un super-assessorato affidato alla vicesindaca Daniela Casagrande: avrà molto da fare.
Come pensate che vi rapporterete con la maggioranza in consiglio comunale?
Terremo un atteggiamento propositivo, non diremo dei no aprioristici, valuteremo di volta in volta. Cercheremo di portare avanti le nostre proposte.
Ecco, le vostre proposte: quali sono le priorità per l’economia in affanno e per il turismo?
I primi punti secondo noi sono la rivitalizzazione del centro storico, lo sviluppo delle attività a San Cristoforo e di tutto il lago in generale, la valorizzazione delle ulteriori risorse territoriali. L’ inverno è alle porte, fortunatamente c’è stato un ottimo sviluppo in Panarotta e speriamo che i turisti arrivino, Covid permettendo. Però la montagna di Pergine in estate rimane con alcune opportunità inespresse. La Paganella è l’esempio di un forte sviluppo estivo e su tutto l’anno, ad esempio per il downhill e altre offerte.
Vi preoccupa in qualche modo la prospettiva di una riforma delle Apt che mette in discussione il modo in cui arriveranno le risorse economiche, per promuovere il turismo su scala locale?
Bisognerà investire perché lo strumento Apt, benché magari in alcune occasioni non abbia funzionato bene, non può esser messo da parte o ridimensionato. Bisogna ragionare in un’ ottica sovracomunale, è impossibile non fare sinergia con gli altri comuni.
Pergine è sede di importanti poli culturali, come Psa e ariaTeatro. Le vostre idee per il 2021 quali sono?
Nel programma era stata posta attenzione sull’importanza di avere più centri culturali che si colleghino. Non dobbiamo pensare solo alla nuova biblioteca, che è importante ma che dovrebbe interagire con le altre realtà.
Interramento dell’elettrodotto: cosa succederà adesso?
Se ne discuterà al primo consiglio comunale. Ci sono due mozioni parallele (vedi articolo qui a destra, ndr): si tratta di vedere adesso quale sia lo strumento più efficace per l’obiettivo comune. Per noi una semplice richiesta di tavoli di lavoro con Terna o la Provincia non è sufficiente: dovrebbe essere il Comune, che può ancora intervenire, a muoversi. Si tratta di un’opera destinata a durare, è importante intervenire adesso. Finché vengono rilasciate autorizzazioni, la procedura continua; abbiamo sottolineato varie volte nei mesi scorsi, che le autorizzazioni sono state via via concesse dal Comune: se non si riesce a incidere subito è difficile che poi riescano terze parti a fermare l’iter. Spostare il tracciato da dove è adesso è fondamentale ma non si risolve il problema spostandolo da un’ altra parte. Mi pare che la sensibilità ci sia da entrambe le parti.
Agricoltura: cosa serve fare in questa fase?
La valorizzazione dei prodotti e delle culture locali si potrebbe fare subito e noi l’abbiamo indicata nel nostro programma elettorale. Servirebbe poi il recupero degli incolti, per i quali era stato iniziato un progetto. Come minoranza avevamo contribuito a tale progetto anche con modifiche al regolamento di settore.
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