Macello in liquidazione ora la stima dell’immobile
Il sindaco di Palù Moltrer: «Faremo in modo che contenga clausole specifiche perché l’attività prosegua nel tempo. È ancora utile per il settore zootecnico»
PERGINE. Messa in liquidazione la Società del Macello intercomunale. La decisione risale al settembre scorso ed era stata presa da tutti Comuni soci (sono quelli che fanno parte della Comunità di valle) con Stefano Moltrer (sindaco di Palù del Fersina) amministratore della società ed ora liquidatore della stessa. «Stiamo provvedendo a cercare un tecnico che faccia la stima del valore dell’immobile e dell’attrezzatura che contiene, ci ha detto ieri, per questo abbiamo assunto qualche preventivo. Una volta deciso il valore procederemo con la elaborazione di un bando che poi pubblicheremo». Moltrer si è soffermato in particolare sul contenuto del bando: «Faremo in modo che contenga alcune clausole specifiche, ha detto, perché l’attività di macellazione prosegua nel tempo. La riteniamo ancora utile per il settore zootecnico». Non nasconde tuttavia la crisi che pervade il settore. Il consumo della carne è da qualche anno in forte calo e anche il numero delle macellazioni è in costante diminuzione. Tanto che la struttura di via Lagorai, posta nei pressi del ponte sul torrente Fersina, è aperta una paio di volte alla settimana. «Tuttavia, dice ancora Moltrer, c’è la fondata possibilità che se sistemata e adeguata, la struttura può ancora rappresentare un punto di riferimento specialmente se abbinato a un punto vendita. La struttura tornerebbe ad essere utile al settore zootecnico».
La struttura risale a quasi vent’anni fa e necessita di qualche manutenzione consistente che sarebbe a carico dei Comuni soci, ma che nessuno dei Comuni ritiene prioritario effettuare in quanto altre necessità premono sulle casse comunali. «Ci sarebbero degli investimenti da fare anche coperti parzialmente dai contributi provinciali e poi i mutui da pagare. Tutta si parla di cifra che non tutti i Comuni sono in grado di sostenere avendo altre spese in programma ben più necessarie». «La conseguenza diretta, dice ancora Stefano Moltrer, è che con la vendita dell’immobile si potrà coprire i debiti e consegnare una struttura che il con una gestione privata potrebbe funzionare ed è in questo senso che intendiamo muoverci».
La decisione di mettere in liquidazione la società che anche nei tempi passati non aveva prodotto grandi numeri, era stata decisa anche in base alla legge nazionale Madia che voleva eliminare le “partecipate” che non corrispondevano più a determinati requisiti di efficienza. La decisione era stata poi vagliata e approvata in tutti consigli comunali dell’Alta Valsugana.