La frazione con le vie senza nome 

San Vito. Incontro della giunta comunale con i residenti. Messo subito in promo piano il problema della toponomastica che in realtà c’è ma che il Comune non la ha mai adottato ufficialmente usando solo il numero civico per ogni abitazione del paese sulle pendici della Marzola


roberto gerola


PERGINE. Le proposte (e le richieste) per la comunità di San Vito di Castagné (al di qua del rio Spini, con i Masi Postel, Ungherle, Poper,Gretter, Toldi,Frizzi, Lunzi, Sercer) sono state elencate in sei cartelle che il fiduciario Sandro Gretter ha letto l’altra sera nel corso dell’incontro con il sindaco Roberto Oss Emer, davanti a una sessantina di persone (su 170 residenti). Un lungo elenco che tuttavia ha spaziato anche nei dintorni comprendendo temi importanti come l’ex Villa Rosa e il “buco” della Cederna, Artigianelli passaggio a livello Molin del Palù, rotatoria e Valdastico.

Le necessità

Le urgenze della frazione di San Vito sono state individuate nella toponomastica, per esempio. La frazione ha solo numeri civici che creano confusione; i toponimi di vie e luoghi ci sono, basterebbe istituirli: via Ongarle, Nogaroni, Tabiei, Fontanela, Faiti, Caola, Sabionare. Gli interventi recenti del Comune è stato ad esempio quello di acquistare a scopo di uso pubblico, l’area parcheggio davanti alla chiesa. Ma è “in vendita” anche il frutteto vicino e sempre lungo la strada principale per realizzare un parco giochi. Ma a quanto pare, per il momento non ci sono risorse. Anche la pavimentazione del parcheggio tra chiesa ed ex canonica e di quello tra ex canonica e Colonia Ss Angeli (ex San Patrignano) tra i lavori da eseguire, insieme alla sistemazione dell’area davanti alla casa sociale. Annoverati anche i necessari interventi per la strada Susà – San Vito (stretta e pericolosa). E così per i collegamenti (da migliorare anche con segnaletica e specchi, ma anche con qualche punto luce vicino alle case) in direzione dei vari Masi. Anche la piazzetta con la fontana (in centro storico) è da pavimentare (in porfido). Poi il cimitero: è l’unico senza loculi cinerari.

I trasporti

Per i residenti della frazione sarebbe anche da modificare il servizio di trasporto pubblico. Degli autobus insomma. Le corse della linea Pergine - San Vito sono poche e per questo nella frazione si ritiene più opportuno spostare quelle per S. Caterina (per le quali non ci sono utenti) appunto per arrivare a San Vito.

L’agricoltura

Un problema che sta a cuore è proprio quello legata alle campagne. In particolare è stata sottolineata la necessità di tutelare le produzione tipiche della zona (in particolare le castagne) con la richiesta di vietarne la raccolta fino al 15 novembre. Ma anche il Consorzio di miglioramento fondiario Castagné chiede di mantenere i contributi per la sistemazione delle strade importanti per accedere ai boschi e alle coltivazioni. Nel corso dell’incontro è emerso che alcune strade sono ancora bloccate dagli schianti. La zona veder anche un’intensa attività di apicoltura.

San Patrignano

Soddisfazione nel corso del confronto è stata espressa per la “riconversione” dell’ex San Patrignano: il grande complesso è stato acquistato dalla Coop sociale Kaleidoscopio che la trasformerà in residenza per anziani e luogo di formazione per giovani con indirizzi rivolti attività del luogo. In proposito, è intervenuta una responsabile, affermando che ci vorrà ancora un anno per concludere la progettualità dell’attività nel complesso dei “Ss.Angeli” come era chiamato in precedenza e che era la colonia estiva (poi scuola) della parrocchia di Mattarello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano