«Giusto che sia il sindaco a illustrare le petizioni»
LEVICO TERME. Strascico polemico per il consiglio comunale di giovedì scorso a Levico Terme. Tutto nasce da un intervento in aula del consigliere di Maurizio Dal Bianco (M5S), che in consiglio prima...
LEVICO TERME. Strascico polemico per il consiglio comunale di giovedì scorso a Levico Terme. Tutto nasce da un intervento in aula del consigliere di Maurizio Dal Bianco (M5S), che in consiglio prima e con segnalazioni ai quotidiani e interventi sui vari social network poi chiede chi abbia la delega alla sanità nella giunta levicense. Questo perché la lettura in consiglio della petizione popolare che chiedeva al consiglio comunale di esprimersi contro l’obbligo dei vaccini, poi trasformata in ordine del giorno e quindi respinta al momento della successiva votazione, era stata fatta dal sindaco Michele Sartori e non dalla vice sindaca Fraizingher, che figura come effettivo titolare della delega in materia di salute e sanità. Per onore di cronaca riportiamo che alla richiesta di Dal Bianco del perché la petizione fosse letta dal primo cittadino Laura Fraizingher rispondeva che su tale materia la competenza era del sindaco Michele Sartori che ieri, interpellato in materia dal Trentino, ha replicato in maniera netta.
«Innanzitutto, dato che anche il garante indica come le petizioni popolari debbano essere discusse in consiglio, mi pareva quantomeno logico che queste siano portate all’attenzione del consiglio comunale direttamente dal sindaco e quindi ho voluto io farmi carico della cosa, e in secondo luogo le competenze in materia sanitaria di un Comune come Levico Terme sono veramente assai limitate e nel corso degli ultimi anni si sono limitate alla richiesta e ottenimento della guardia medica durante il periodo estivo, le verifiche sulla presenza del gas radon e pochissimo altro. Va da sé che è assai più logico che una singola azione, come appunto la guardia medica richiesta all’Azienda sanitaria venga quindi portata avanti sempre dal sindaco in qualità di primo rappresentante della cittadinanza».
Anche sulle deleghe il sindaco è assai chiaro, dato che «sono e restano quelle indicate sul sito del Comune e negli atti amministrativi dello stesso».