Cassa Rurale, 300 nuovi prestiti 

Borgo. La “Valsugana e Tesino”, a tre anni dalla fusione, continua a crescere e affronta al meglio l’emergenza Coronavirus  Il direttore: «Stiamo sostenendo l’economia locale con 50 milioni di euro alle imprese e con 1.100 sospensioni di mutui»


Marika Caumo


Borgo. A tre anni dalla fusione delle realtà di valle, la Cassa Rurale Valsugana e Tesino procede a vele spiegate. Il bilancio 2019 presenta ottimi risultati coniugando solidità della banca, capacità di sviluppo, strategie e politiche di efficienza, chiudendo con un utile 2019 pari a 6,45 milioni (+ 8,05%), un patrimonio netto di 88,71 milioni (+9,59%) e un Cet1 del 19,33% (+21,2%) a fronte del 13,3% medio delle banche italiane.

Sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea fissata per lunedì 29 giugno in seconda convocazione, senza la partecipazione fisica dei soci e solo per delega, come prescritto dalle norme anti Covid.

«Non vediamo l’ora di tornare ad incontrarci di nuovo: strette di mano, condivisione e confronto diretto rappresentano uno dei principali momenti per progettare la nostra azione nei confronti dei soci e del territorio», afferma il direttore generale Paolo Gonzo. Che, sul bilancio 2019, precisa: «Un utile importante che ci permetterà di assistere e soddisfare le esigenze del territorio. Il risultato economico è stato conseguito applicando una continua attenzione ai costi e una analisi attenta degli investimenti fatti. Ed è stato raggiunto senza aumentare il costo dei servizi a famiglie e soci come invece altre banche hanno fatto. Questo è uno dei fattori che spinge a diventare clienti della Cassa Rurale».

Sono oltre 1.500 le persone che nel 2019 hanno scelto la Valsugana e Tesino, per la maggior parte residenti in Veneto ma anche a Borgo. Una crescita costante che ha portato a fine anno a 30.666 clienti (erano 30.200 a fine 2018), di cui oltre 2.000 attività economiche e 850 realtà del volontariato e del terzo settore. I soci sono invece 8.719.

Analizzando i dati, la raccolta complessiva ha superato il miliardo, attestandosi a 1.043 milioni di euro con un incremento del 7,06% mentre gli impieghi vivi superano i 540 milioni di euro con un incremento del 2,67%. Lo scorso anno sono stati erogati 1.422 nuovi finanziamenti per circa 90 milioni di euro; un dato che la conferma leader in valle nell’erogazione di mutui ipotecari: ben il 70% di quelli stipulati vengono concordati con la Cassa Rurale.

«La miglior prova che la nostra attività prosegue nel solco dei principi delle Casse Rurali è il continuo sforzo a consentire un accesso al credito semplice, immediato e coerente con le possibilità di ognuno, e a condizioni di mercato concorrenziali», continua Gonzo.

Cresce la presenza in Veneto: nel corso del 2019 è stata inaugurata la nuova filiale di Fonzaso, ristrutturata la nuova sede della filiale di Lamon e progettata l’apertura della nuova filiale di Pove.

C’è poi l’attenzione al territorio: nel Bilancio Sociale 2019 sono stati destinati contribuiti alle associazioni, sconti e agevolazioni ai soci ed alla comunità per un totale di 1.084.535 euro. A questi si aggiungono i 160mila euro che la Rurale, direttamente e tramite raccolte fondi, ha destinato agli ospedali del territorio per l’emergenza Covid 19.

«Nel 2020 stiamo perseguendo le linee strategiche condivise con la Capogruppo impegnandoci a garantire da un lato la liquidità e dall’altro la moratoria dei prestiti per imprese, famiglie e lavoratori autonomi», conclude il direttore. Un sostegno all’economia evidenziato dai numeri: circa 300 nuovi prestiti per un controvalore di 28 milioni con altri 20 milioni in fase istruttoria per un totale di nuovo erogato di circa 50 milioni. Sono inoltre 1.100 le sospensioni delle rate mutuo accordate come previsto dal decreto Cura Italia.













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