Asta per gestire il bar di stampo letterario
CALDONAZZO. Asta pubblica indetta dal Comune di Caldonazzo per assegnare la gestione della caffetteria-ristorazione del Bar Centrale, nella Casa Boghi, in via Roma. L’edificio è di proprietà comunale....
CALDONAZZO. Asta pubblica indetta dal Comune di Caldonazzo per assegnare la gestione della caffetteria-ristorazione del Bar Centrale, nella Casa Boghi, in via Roma. L’edificio è di proprietà comunale. Non si tratta di una semplice locazione ma di una concessione di servizi.
«Si tratta - spiega la vicesindaco Marina Eccher - di una scelta importante in quanto intendiamo valorizzare il posto più bello del centro in coerenza alla nostra unicità e cioè il “Book Festival” che ci fa conoscere e riconoscere». Il Bar Centrale dovrà quindi essere un caffè letterario capace di proporre incontri ed eventi culturali. Per questo il bando è diviso in due parti una commerciale che vale il 30% e una culturale che vale il 70%. «Vogliamo - aggiunge l’amministratrice comunale - diventi un caffè, una pasticceria, una gelateria, un luogo per famiglie con la possibilità di gustare prodotti del territorio a km 0 e assistere a una piccola performance letteraria, una vetrina per i prodotti agroalimentari e per i talenti culturali. In definitiva un’attrazione gustosa e interessante per spostare il focus dal lago e per allungare le stagioni, anche perché la biblioteca è al piano di sopra, a fianco la libreria e a due passi la casa della cultura e la sede della Fonte. Tutto questo di contorno all’elemento centrale, appunto il Bar Centrale».
Con queste considerazioni, è stato appunto emesso il bando. Per partecipare occorre presentare la documentazione entro venerdì 24 novembre con seduta pubblica per l’assegnazione fissata per il successivo mercoledì 29 novembre. Nel capitolato si precisa che «la concessione dei servizi dura nove anni e prevede: la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, di pasti veloci, bevande alcoliche e analcoliche, prodotti di gastronomia quali panini, sandwich, pizzette tramezzini, salatini e simili; lo svolgimento della attività culturale, rivolta principalmente, ma non esclusivamente, ad un'utenza giovane: bambini, ragazzi e famiglie; è vietata l’installazione e l’uso di apparecchi per il gioco d’azzardo. Per quanto riguarda la parte economica, il concessionario dovrà versare un canone (nel piano economico si parla di 18.000 euro) al Comune e provvedere all’arredo, al pagamento delle bollette e alla pulizie. (r.g.)