Aliquote Imis, consiglio rovente
Scontro sul raddoppio per le case in comodato a parenti e l’azzeramento per alcune aree edificabili
PERGINE. Due le novità in tema di aliquote per l’Imis che entreranno in vigore nel 2018 e quindi con il modello F24 di giugno (e dicembre): si tratta del raddoppio dell’aliquota relativamente ai “fabbricati abitativi concessi in comodato a parenti in linea retta entro il 1° grado che li utilizzano come abitazione principale e loro pertinenze” e dell’azzeramento dell’aliquota relativa alle “aree edificabili comprese nelle zone edificate sature B1 e nelle zone omogenee di categoria A” (insediamenti storici dove sono possibili solo ampliamenti volumetrici laterali). Tutte le altre fattispecie di aliquote rimangono invariate a quanto stabilito per il 2017.
Proprio su queste due modifiche si sono avute contrarietà da parte delle opposizioni l’altra sera in sede di dibattito consiliare. Sono state le motivazioni addotte dalla maggioranza delle Civiche («né di destra né di sinistra», ha tenuto a precisare il sindaco Roberto Oss Emer). La domanda sul raddoppio dell’aliquota relativa alle abitazioni date in comodati ai figli (è passata dallo 0,35 % allo 0,70 %) era stata posta dal Renato Tessadri (Patt): Quali sono le ragioni che stanno alla base del raddoppio dell’aliquota? «Per una questione di equità - ha risposto Oss Emer - perché pensiamo che 150/200 euro di tassa pagata dal figlio abitando nella casa concessa dal papà non sia grande cosa. Inoltre si parla di una cifra di 81 mila euro per un totale di circa 400 casi di comodato d’uso. Il Comune non può fare a meno di quella cifra. Non sono pochi 81 mila euro e vengono utilizzati a favore dell’impegno sociale, a favore delle associazioni. Il genitore potrebbe evitare di far pagare l’imposta con la donazione dell’appartamento al figlio».
Gli ha replicato Stefano Tomaselli (Patt) affermando che la donazione era un atto costoso e parlava di circa 3 mila euro tra tasse e notaio, e che inoltre avrebbe creato qualche problema di asse ereditario se c’erano più figli. Gli rispondeva l’assessore Sergio Paoli che affermava che i costi erano di soli 200 euro, ma Tomaselli contestava queste affermazioni. Sempre Tomaselli, a nome della minoranza, presentava subito un emendamento al provvedimento chiedendo di riportare l’aliquota allo 0,35% . «Accettiamo la presentazione dell’emendamento - dichiarava Oss Emer - ma siamo contrari perché il bilancio è già stato fatto» (si approverà la seduta successiva, ndr). Emendamento bocciato con 6 sì (minoranza) e 15 no.
Marina Taffara (Pd) abbinava il raddoppio dell’aliquota sulla casa in comodato d’uso all’azzeramento dell’aliquota relativa alle aree fabbricabili dove errano possibili solo ampliamenti laterali (da 0,895% allo 0 appunto). «Si tratta di uno sconto a persone facilmente identificabili, è un’incongruenza», dichiarava l’esponente del Pd. «Si tratta di 4 mila euro - ha risposto il sindaco - e il lavoro del personale per individuare i casi è stato enorme». Nuove tabelle Imis 2018 approvate comunque con 15 sì e 6 no (minoranza).
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