«A Quaere niente camion dalle 18 alle 6 del mattino»
Residenti a confronto. Affollato incontro con consulta frazionale e sindaco di Levico Terme Beretta presenta i provvedimenti già adottati per alleggerire il peso delle attività produttive
Levico terme. L’impressione più forte che si è potuta trarre dalla partecipatissima assemblea voluto dalla Consulta di Quaere, composta dal referente Alessandro Sester, da Domenico Cetto e Maurizio Mazzucato, al tavolo con il sindaco Gianni Beretta, è quella che “Quaere” si traduce bene con “cuore”. Un cuore che pulsa e vive, quello dei residenti intervenuti in massa alla riunione, in un angolo di Paradiso, però sotto assedio di almeno quattro problematiche ambientali che condizionano pesantemente il benessere sociale della collettività da almeno sei anni.
I problemi
Il rischio esondazione del rio Valscura per il quale è stato chiesto in una petizione sottoscritta praticamente da tutti i residenti, interventi di messa in sicurezza nella sua parte alta; le antenne radio-tv presenti sul territorio che si vorrebbe venissero spostate altrove; il traffico incessante di mezzi pesanti sulle strette vie dell’abitato, con grave rischio di incidenti, oltre all’inquinamento acustico e ambientale, per cui si è chiesta la realizzazione di una viabilità alternativa per i mezzi, nello specifico, della cava Corona e di EdilPavimentazioni; e, infine, il punto più dolente, l’attività industriale di quest’ultima, già oggetto di prescrizioni restrittive del giugno scorso da parte del Servizio provinciale per le autorizzazioni ambientali, con una delibera che ha nel contempo autorizzato l’azienda ad ampliare l’attività occupando il capannone dell’ex falegnameria all’inizio di via per Vezzena. Per questo la petizione chiedeva «lo spostamento dell’azienda in altra area lontano dalle case e il cambio destinazione del sito in area non produttiva aziendale».
Il dibattito
«Un’azienda – ha detto Sester – che nel 2018 ha fatturato 12 milioni di euro con un utile di un milione, che ha diritto di lavorare e produrre, almeno quanto però i residenti di Quaere hanno diritto a vivere in pace». «Il punto è – ha detto il sindaco Beretta – che il benessere dei residenti va posto in primo piano, prima ancora delle finalità turistiche e promozionali, perché il turista sta bene là dove il residente vive bene. Però, da amministratore, devo tutelare tutte le parti in gioco, l’imprenditore come i cittadini, e a fronte di valide autorizzazioni diviene difficile impedire un’attività produttiva».
«La cosa paradossale – ha detto intervenendo dalla platea Walter Arnoldo, presidente degli albergatori – è che proprio dal giugno scorso la Valsugana è riconosciuta come prima destinazione turistica certificata Gstc a livello italiano e la prima in Europa e nel mondo secondo quegli standard, per cui ci si aspetterebbe una certa attenzione per la sostenibilità e l’ambiente. Invece, sento stasera di condizioni insostenibili e credo che i residenti siano stati finora fin troppo calmi e buoni».
Le misure introdotte
Una prima misura approntata dall’amministrazione comunale, oltre all’attività ispettiva avviata per sincerarsi del rispetto delle restrizioni imposte dalla Provincia, è stata quella di limitare il traffico dei mezzi pesanti nella fascia compresa tra le 18 e le 6 per tutto l’abitato di Quaere. «Ci vorrà ancora almeno una settimana – ha detto il sindaco – perché siano messi i cartelli di divieto, ma già ho firmato alcuni verbali di rilievo di infrazioni che verranno sanzionate».
Ma di spostare l’azienda per il momento sembra non si possa ragionare.