A nuoto lungo il Bosforo “impresa” di 4 perginesi
Una tradizione d’estate. Dante Riccamboni, Luciano Margoni, Luigi Ochner, Valeria Oss Noser hanno partecipato alla 31ª edizione: «Abbiamo impiegato 1 ora e 25 minuti, solo per divertirci»
Pergine. Compiuta l’impresa sono tornati a casa molto soddisfatti. Sono Dante Riccamboni, Luciano Margoni, Luigi Ochner e Valeria Oss Noser. Hanno attraversato il Bosforo a nuoto partecipando alla Bosphorus Cross Continental Race organizzata dal Comitato olimpico turco, e giunta alla 31ª edizione, con quasi 2.800 partecipanti. Una tradizione dell'estate nella metropoli turca, che vede centinaia di atleti provenienti da tutto il modo, ma con gli sportivi stranieri limitati a 1.200 posti che si esauriscono in pochissimi minuti. Ed è stato solo alla mediazione del Nodo di Gordio che in quei Paesi ha molte conoscenze, se i quattro perginesi hanno potuto partecipare. Hanno così nuotato per 6.500 metri dentro la corrente del Bosforo. Partiti venerdì scorso, domenica insieme agli altri partecipanti hanno raggiunto Kalinca (sponda asiatica) nei pressi del ponte Besiktas per poi tutti insieme raggiungere la sponda europea appunto a 6.5 km più a sud.
Il racconto dei protagonisti
«Abbiamo voluto compiere quest’impresa, ci ha detto Dante Riccamboni, perché siamo convinti che l’acqua unisca l’Asia all’Europa e non divida. E questo in un momento in cui ci sono forti tensioni proprio per questi “attraversamenti” di mari. Il nostro è stato un gesto di una sorta di fratellanza». Ma accanto a questo, anche un’esperienza unica: tutti insieme in quasi 2.800, il quartetto perginese ha nuotato in tranquillità tra i “bisonti”, alle spalle di decine e decine di atleti che correvano per piazzarsi. «Noi volevamo solo partecipare e divertirci, ha detto ancora, e così è stato. Abbiamo impiegato 1 ora e 25 minuti, chi un minuto in più, chi un minuto in meno». Tutti i partecipanti, a parte l’élite sportiva, erano suddivisi in categorie. «Per noi tra i 60 e 65, e tra i 65 e i 69 anni, è stata una goliardata». Compiuta, si può dire, da quattro perginesi non più giovanissimi.
I precedenti
Per alcuni di loro, si è trattato di una nuova “impresa”. Per esempio, da ricordare che Dante Riccamboni (con un gruppo di amici) aveva compiuto un giro d’Italia in bicicletta in occasione del 150° dell’Unità toccando tutte le regioni (fino a Marsala) e concludendo a Torino. Partiti da Trento, ultima ad essere “unita” all’Italia, arrivati a Torino (prima capitale). Un quadro con i 20 stemmi delle città toccate (una per Regione) e le firme dei rispettivi sindaci era stata poi consegnata a Mattarella.