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Parla il turista aggredito dall'orsa KJ1: «Mi sento in colpa, voleva solo proteggere suoi cuccioli»

Il francese, 43 anni, spiega: «Avrei sperato che si potessero trovare compromessi che garantissero la sicurezza delle persone

IL FATTO Abbattuta l'orsa KJ1 
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TRENTO. «Sono davvero addolorato che il nostro incontro le sia costato la vita. Mi sento in colpa, lei voleva solo proteggere i suoi cuccioli». A dirlo, in una intervista a un quotidiano, è stato Vivien Triffaux, il 43enne francese che è stato aggredito dall'orsa Kj1 nei boschi sopra Dro lo scorso 16 luglio.

"Avrei sperato che si potessero trovare compromessi che garantissero la sicurezza delle persone, senza però mettere a rischio la preservazione della biodiversità", ha aggiunto Triffaux, che da qualche giorno è tornato in Francia ma che ha seguito le notizie d'oltralpe online e sui giornali. "La tutela della natura e degli ecosistemi - ha aggiunto - per me è una priorità fondamentale. Vorrei che il dibattito avvenisse in un clima sereno, per trovare una coesistenza giusta tra l'uomo e le specie animali, e che si adottassero misure preventive per ridurre gli incontri tra esseri umani e animali selvatici. E poi, quello che secondo me è davvero importante, è che si faccia informazione sui comportamenti da adottare quando questi incontri avvengono, anche se è difficile mantenere il controllo in certe situazioni".

Il 43enne francese - originario di Strasburgo - ha raccontato di essere tornato nei boschi. "Ieri - ha detto - sono riuscito a fare una passeggiata nel bosco per la prima volta, il che mi ha fatto molto bene, anche se provo ancora delle paure che prima non avevo. Ad esempio, mi sorprendo a spaventarmi all'idea di incontrare all'improvviso qualche animale selvatico. Anche se è quasi impossibile che possa succedere di nuovo. Soprattutto nei boschi dei Vosgi".













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