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Orsi morti, Aidaa e Leal: “Fare luce sulle cause”. Negli ultimi mesi sei esemplari trovati senza vita

Le associazioni annunciano un’istanza di accesso agli atti per capire le circostanze del ritrovamento dei due plantigradi morti in Val di Non, mentre Oipa ricorda i precedenti e lamenta poca chiarezza dalla Provincia
VAL DI NON Trovate le carcasse di due orsi a Bresimo e Ronzone
LEIDAA Brambilla: «Clima propizio al bracconaggio, fare chiarezza»
IL PRECEDENTE Trovata morta l’orsa F36: aveva inseguito due escursionisti



TRENTO. "Occorre far subito luce sulle cause della morte dei due orsi trovati a Bresimo e Borgo d'Anaunia". Lo scrive, in una nota, l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa).

"Con il loro ritrovamento - ricorda l'associazione - gli orsi morti rivenuti negli ultimi mesi salgono a sei. Un numero superiore alla media che fa pensare che dietro alcune di queste morti ci sia la mano umana".

Sul punto interviene anche il presidente della Leal, Gian Marco Prampolini. "Come Leal abbiamo appena dato mandato al nostro ufficio legale di depositare richiesta di accesso agli atti per capire modi e circostanze del ritrovamento e la richiesta della presenza nelle fasi autoptiche di un nostro perito veterinario di parte", scrive in una nota. 

Dura anche la nota della Lav. "La notizia data oggi dalla stessa Provincia autonoma di Trento del rinvenimento di altri due corpi di orsi senza vita conferma quanto la Provincia in questione sia un vero far west per i selvatici: ogni giorno dobbiamo contare le vittime degli ammazzaselvatici. Una vera strage a cui reagiamo con ogni mezzo legale a nostra disposizione, afferma il responsabile della Lav animali selvatici Massimo Vitturi.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) annuncia a sua volta l’immediata richiesta di accesso agli atti e sottolinea che la Provincia ha diffuso oggi solo una nota di pochissime righe.

Sulla base delle risultanze, l’associazione si riserva di procedere per uccisione di animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale. L’Oipa chiederà inoltre di essere presente con un proprio perito di parte alle autopsie.

"Con il ritrovamento comunicato oggi - scrive l'Oipa - sono sette i plantigradi trovati morti nel 2023 in Trentino. Il primo orso trovato senza vita era stato M62 il 30 aprile in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Altri tre plantigradi sono stati trovati morti in Val di Sole, sul Monte Peller e nella zona di Cavedago. Il 27 settembre è stata trovata morta in Val Bondone l'orsa F36 considerata colpevole di “falsi attacchi” nel territorio di Sella Giudicarie".

"L’Oipa, rammaricata per queste ulteriori perdite e ricordando come altri due orsi, M49 e JJ4, siano stati imprigionati nel Centro faunistico Casteller, invita una volta di più la Provincia autonoma di Trento a rasserenare gli animi dei propri cittadini e a intervenire per creare le condizioni di una serena coesistenza anche per prevenire eventuali episodi di bracconaggio".













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