«Un rapporto più stretto con la Diocesi»
L’abbraccio di Romallo, Campodenno e Quetta all’arcivescovo Tisi, accolto con musica e balletto
VAL DI NON. Monsignor Lauro Tisi ha incontrato nei giorni scorsi i fedeli della parrocchia San Vitale di Romallo che, assieme a quella di San Maurizio a Tregiovo, è l’unica in valle fuori da Unità pastorali, rette entrambi da don Mario Ferrari. Nel pomeriggio ha visitato l’Unità pastorale Cristo Salvatore, a Campodenno, dove regge le sorti di 13 parrocchie don Alessio Pellegrin. A Romallo Daniel Pancheri ha dato il benvenuto al vescovo illustrando il quadro della situazione della parrocchia: «La Comunità ha bisogno di rinvigorire il rapporto con la Diocesi, per affrontare le importanti sfide che ci aspettano e di riscoprire la gioia di credere». Il vescovo nella sua omelia ha invitato ad abbandonare la costruzione della vita attorno al proprio ego. Il vescovo dopo la messa ha partecipato al pranzo delle associazioni e nel pomeriggio alla Via Crucis che si è snodata da Romallo all’eremo di San Biagio. Le stazioni della Via Crucis sono state costruite in muratura da Lorenzo Bertolini, recentemente scomparso, che le ha anche ideate. L’amministrazione comunale ha donato una targa in suo ricordo. Il maltempo ha impedito di percorrerla tutta: dopo la quarta stazione, si è rientrati in chiesa dove è stata terminata la funzione.
Nel tardo pomeriggio il vescovo è stato accolto, sul sagrato della chiesa di Quetta, frazione di Campodenno, da un coro di ragazzi e dai fedeli che sventolavano bandierine di benvenuto. Don Alessio ha descritto al vescovo la nuova rete radiofonica che collega tutte le parrocchie e permette agli ammalati di poter seguire le funzioni religiose in casa. Il restauratore Roberto Gervasi ha illustrato l’opera di restauro dell’altare di Simone Lenner, del XVII secolo, contenente la Pala di Sant’Egidio, e di quello dell’intagliatore Strudel, dell’antico crocifisso e del tabernacolo. Il vescovo ha benedetto tutti gli ammalati in ascolto della radio dell’Unità Pastorale, gli altari e il tabernacolo restaurati, promettendo di tornare per celebrare messa in questa chiesa: «La comunità di Quetta aveva il terrore di scomparire con l’avvento dell’Unità Pastorale, ma non ha perso il suo campanile, l’ha invece salvato e messo in rete. I campanili sono diventati elementi di comunione per la radio, un sistema pilota per comunicare il Vangelo, che sarà esteso anche ad altre realtà», ha detto il vescovo. Ha poi ringraziato don Alessio che ha portato una nuova linfa e ha risvegliato i nuovi Comuni. Anche a Campodenno è stata riservata una grande accoglienza al vescovo con il corpo bandistico “Musicanti nonesi” e un balletto ad opera del Gruppo giovani.
L’Unità Pastorale Cristo Salvatore, nata nel 2012, comprende le parrocchie di Campodenno, Cunevo, Denno, Dercolo, Flavon, Lover, Quetta, Sporminore, Termon, Terres, Toss, Vigo di Ton e Masi di Vigo. Al termine della messa tutti verso l’oratorio, nato da una permuta con l’amministrazione comunale di Campodenno. Il sindaco Daniele Biada: «L’artefice di quest’opera è il vescovo che l’ha fortemente voluta e i volontari che si sono impegnati molto per renderla bella e accogliente, li ringrazio di cuore. È una sede che può accogliere i bambini, ma anche i meno giovani». L’oratorio è stato inaugurato con una commedia brillante recitata dai ragazzi, al termine il vescovo ha benedetto la nuova struttura. (c.a.f.)