Passo Predaia, il paradiso dei bambini

PREDAIA. Sono ben 27 finora le scuole materne della valle di Non ma anche dell’altipiano della Paganella (Spormaggiore) e della Rotaliana che hanno trascorso una giornata sulla neve a Passo Predaia....



PREDAIA. Sono ben 27 finora le scuole materne della valle di Non ma anche dell’altipiano della Paganella (Spormaggiore) e della Rotaliana che hanno trascorso una giornata sulla neve a Passo Predaia. Un’offerta didattica mirata che abbina l’aspetto ludico sulla neve ad una ‘esplorazione’ nella natura che per i bambini è entusiasmante, a cura della famiglia Rizzardi, titolare del Solarium Predaia e dell’annessa fattoria didattica in fase di realizzazione. “Investiamo sotto il metro” (con riferimento all’altezza dei ragazzini di materne ed elementari) è il motto coniato da Lino Rizzardi per promuovere le proposte didattiche, ludico ricreative culturali estive e invernali della famiglia sia con la fattoria didattica che con le escursioni guidate in azienda, la proposta invernale con le ‘ciaspoline’ del percorso faunistico delle rocce del bosco e degli animali che lo popolano.

“Sono piccoli ‘trentini’ che ora frequentano le scuole materne ma dopodomani saranno coloro che dovranno gestire e custodire questo angolo di paradiso. È con questo spirito che rivolgiamo la nostra proposta alle materne ed elementari e, perché no, anche alle medie. Una proposta mirata all’investimento più importante, i nostri bambini e ragazzi, volta a maturare piano piano la conoscenza e quel senso di appartenenza ad un territorio che può offrire molto solo se si riesce a veicolare la cultura e la conoscenza approfondita della nostra terra” - spiega Rizzardi. Già calzare le ‘ciaspoline’ (mini racchette da neve che il Solarium mette a disposizione) dà ai bambini una grande soddisfazione, per il collegamento con la storia di questi antichi strumenti utilizzati dai nostri vecchi per spostarsi d’inverno nelle zone di montagna. La giornata sulla neve è ‘combinata’ con il racconto sull’origine della valle con fossili e reperti, con i bambini che curiosi si danno la mano formando un girotondo come a simulare le montagne che cingono la valle di Non.

L’emozione cresce poi con la scoperta della tana del tasso, il nascondiglio della volpe dalla lunga coda, l’avvistamento del capriolo e i ‘trucchi’ per sopravvivere degli animali selvatici del bosco, come la lepre variabile, l’ermellino o la pernice bianca che cambiano la colorazione a seconda della stagione al fine di potersi mimetizzare con l’ambiente. La visita continua a debita distanza osservando dal vivo, a seconda della fortuna del momento, lo scoiattolo, il capriolo o qualche uccello che approfittando del cibo fa capolino fra i rami del maestoso abete posto accanto. G.E.















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