«Nessuna richiesta per l’antenna»
L’ex giunta di Ton smentisce il sindaco Fedrizzi: «L’impianto deturpa il castello e non rispetta il Prg»
TON. «In qualità di amministratori in carica dal 2010 al 2015, ci teniamo a precisare che durante la passata legislatura non ci risulta sia pervenuta alcuna richiesta di installazione di antenne da parte della Tim. Pertanto non è mai stata affrontata la questione».
Così l’ex giunta del Comune di Ton – formata dall’allora sindaco Sandra Webber, dal suo vice Sergio Zucal e dagli assessori Alberto Gabardi, Mauro Marcolla e Franco Marcolla – ha voluto replicare alle parole dell’attuale sindaco del paese Angelo Fedrizzi che, all’interno dell’articolo “Antenna Tim tra i meleti con sfondo Castel Thun” uscito ieri sul Trentino, dichiarava: “Si tratta di un progetto che ha parecchi anni, già nella passata legislatura la Tim aveva presentato la richiesta per il posizionamento dell’antenna”.
Circostanza dunque smentita dagli ex amministratori che, pur condividendo la necessità di una migliore ricezione per la telefonia Tim-Telecom nella zona, non approvano la locazione del ricevitore. «L’antenna Tim è di estrema importanza per il nostro Comune – sostengono – in quanto la ricezione è veramente scarsa. Se la Tim avesse fatto pervenire delle richieste, l’amministrazione allora in carica si sarebbe spesa per individuare una locazione più adeguata dal punto di vista paesaggistico, in modo da evitare di deturpare Castel Thun».
L’attenzione si sposta quindi sul rilascio dei permessi edilizi, per i quali si sarebbe sempre rispettato il principio del cosiddetto “cono visivo” del castello, presente nel Prg: “Dovranno essere salvaguardati i coni di visuale panoramici incentrati sulle emergenze orografiche e/o architettoniche” si legge nell’articolo specifico.
«Articolo del Piano regolatore generale che ha talvolta condizionato i cittadini del Comune di Ton – prosegue l’ex giunta comunale – che si sono visti limitare o addirittura negare interventi su edifici e di posa reti antigrandine. Riteniamo che non si possano avere due pesi e due misure nel concedere le autorizzazioni e che in questo caso c’erano i presupposti per sospendere momentaneamente l’autorizzazione - concludono -per cercare una eventuale soluzione alternativa con Tim».