La prima energia elettrica prodotta dalla Bioenergy 

Romeno. Consegnato in rete il primo kwh frutto della trasformazione del biogas nell’impianto della coop che lavora i liquami delle aziende di 12 allevatori e che renderà 520 mila euro all’anno


Giacomo Eccher


Romeno. Sembrava un azzardo ma l’altro ieri è stato acceso l’impianto dell’Alta Anaunia Bioenergy sca con la consegna in rete del primo kwh prodotto di energia elettrica. L’impianto serve, infatti, a trasformare in biogas (e il residuo in concime organico) i liquami che fuoriescono dagli allevamenti dei 12 allevatori che hanno aderito alla cooperativa, con uno stock di circa 1.000 capi di bovini adulti, circa un terzo di tutto il totale zootecnico dell’Alta Valle di Non.

In ottobre era iniziato il caricamento delle due vasche di digestione, della vasca di stoccaggio della frazione liquida e del capannone di stoccaggio della frazione solida, e ieri è stato appunto avviato l’impianto di cogenerazione che trasforma il gas prodotto in kilowatt di calore e di corrente elettrica. Energia ottenuta con il solo processo di fermentazione anaerobica senza aggiunta di biomassa quindi di fatto un’economia completamente circolare. L’accensione è stata fatta sotto controllo della Set, società del Gruppo Dolomiti Energia di distribuzione di energia elettrica nel territorio provinciale.

La produzione, in una prima fase di rodaggio, è nell’ordine del 175 Kvh di energia (meno di un quarto del potenziale) e a regime arriverà a una costante di 300 Kvh di corrente elettrica e 460 kW termici, a ciclo continuo per tutto l’anno. Con una resa, alle attuali condizioni tariffarie, di circa 630.000 euro lordi annui, 520.000 netti.

L’impianto di cogenerazione, a regime, prevede un alimentazione H 24 di 2 mc all’ora per dare una produzione costante di energia. Come funziona l’impianto? Il gas scaturito dalla biomassa (ad alto potere calorifico poiché costituito per il 50-70% da metano e per la restante parte soprattutto da CO2) viene intercettato nelle cupole dei due digestori, passa poi da un gruppo “chiller” che lo purifica e viene quindi aspirato fino al motore. La produzione elettrica passa nella cabina di trasformazione e poi alla cabina a bordo strada, da cui viene immessa in rete. Il calore prodotto viene invece riutilizzato in parte per scaldare la biomassa fino alla fermentazione (38-40 °C), e in parte destinato al riscaldamento della palazzina uffici.

Con l’avvio dell’altro ieri entra in funzione il primo lotto funzionale dell’impianto, costo di 5,2 milioni di euro con un finanziamento a fondo perduto della Provincia, lotto a cui ne seguirà un secondo, con un investimento di altri 2 milioni. Realizzata su progetto e direzione lavori dello studio tecnico Eralde di Romeno che fa capo al geometra Erwin Tomazzolli e ingegner Alessandro Pellegrini, nell’opera sono state impiegate maestranze in gran parte locali. L’impianto sorge su un’area di 18.800 metri quadrati a valle di Romeno all’incrocio con la SP Dambel - Sarnonico. La destinazione urbanistica dell’area è a zona produttiva ed il primo lotto utilizza 10.800 mq e 7.200 mq sono previsti per il secondo. Il liquame ci confluisce attraverso un liquamedotto lungo 900 metri dalle stalle dell’area zootecnica di Romeno. Per tutte le altre aziende arriva con un camion cisterna che uno o due volte la settimana fa la spola con le stalle.

«Grande soddisfazione per questo primo traguardo ed in generale una bella notizia nell’ottica di una sempre migliore convivenza tra zootecnia ed ambiente», commenta Gabriele Tell, il giovane allevatore di Romeno che è a capo della Alta Anaunia Bioenergy sca.













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