In 650 alla Cena di Gala della Fondazione Autismo 

Taio, tra gli ospiti Iva Zanicchi e il comico Leonardo Manera. Il patron Coletti ha ribadito: «Tutte le persone, anche quelle disabili, hanno molto da dare»



TAIO. Gli organizzatori lo definiscono “il più bello e grande evento di beneficenza del Trentino”. In effetti sabato al centro congressi Cocea, per la decima Cena di Gala della Fondazione Trentina per l’Autismo, c’erano 650 ospiti tra cui Iva Zanicchi e il comico Leonardo Manera, che insieme ad altri artisti hanno intrattenuto la folta platea per tutta la serata di solidarietà. Partenza emozionante con Marco Baruffaldi, ragazzo modenese con sindrome di Down, che ha affrontato il bullismo attraverso la musica. La sua canzone è un grandissimo successo sul web, un inno alla ricchezza e diversità di ogni vita: “servo anche io” ci ricorda il rapper.

Il momento comico affidato a Leonardo Manera, grande mattatore del programma televisivo Zelig, ha strappato risate a scena aperta e applausi. Sul palco poi la freschezza della giovanissima e talentuosa cantautrice Chiara Crispo, scoperta dal programma televisivo Amici di Maria De Filippi, che ha eseguito dal vivo le sue hit ed in esclusiva e prima nazionale il nuovo pezzo “Come on” che voluto dedicare al fratello. La sempre verde Iva Zanicchi in grande spolvero è stata protagonista del siparietto con l’attore di fiction targate Rai Alessandro Incerto, che ha ripercorso i 55 anni di carriera dell’aquila di Ligonchio, un pezzo di storia della musica italiana, 3 volte vincitrice del Festival di Sanremo e presentatrice televisiva di grande popolarità. La cantante ha poi salutato il pubblico con i suoi cavalli di battaglia “Zingara” e “Testarda io”. La serata si è chiusa a ritmo latino con i tormentoni estivi dei Los Locos: una scossa di energia con i successi del Festivalbar “El Meneaito”, “Macarena”, “El Tiburon”, “El Tic, Tic Tac” e “Mueve la colita”.

I saluti istituzionali sono stati portati dall’assessore Luca Zeni, che ha sottolineato l’importanza della sinergia tra pubblico e privato. Citando il discorso della senatrice a vita e ricercatrice Elena Cattaneo all’inaugurazione di Casa Sebastiano, l’assessore alla salute ha ribadito l’importanza della tutela di ogni essere umano, perché «l’evoluzione non sbaglia, tutti i tipi di intelligenza servono». Soddisfatto anche il patron Giovanni Coletti, che ha ribadito che gli sforzi della Fondazione «hanno un unico obiettivo: far star bene le ragazze e i ragazzi con autismo», perseguito «attraverso progetti di inclusione sociale, lavorativa e sportiva, la sensibilizzazione e la corretta informazione. Questa serata è l’occasione per mostrare quanto riusciamo a fare grazie al sostegno delle istituzioni e di tanti imprenditori e comuni cittadini». Intanto scorrevano le immagini delle attività svolte dai giovani ospiti di Casa Sebastiano: laboratori per lo sviluppo dell’autonomia, delle capacità comunicative, delle abilità relazionali e occupazionali. «Tutte le persone, anche quelle con disabilità, hanno molto da dare - ha aggiunto Coletti, - tutti possiamo imparare e migliorare, se ne abbiamo l’opportunità. Nessuno conosce i veri limiti di questi ragazzi, fin dove possono arrivare, e quasi sempre è molto oltre quello che ci aspettiamo».

La Cena di Gala è stata realizzata da un team di cuochi trentini: Bruno Sicher del Pineta Hotels di Tavon, Silvana Segna del ristorante Alpino di Brez, la famiglia Santoni dell’albergo Santoni di Fucine, Andrea Preti del Viridis Hotel di Cagnò e inoltre Dario Anzelini, Gianni Bernini, Giuseppe Ceci, Alberto Chini Pietro Gamboni e Stefano Goller. Il servizio in sala è stato curato dagli studenti dell’Enaip di Ossana, che hanno affrontato egregiamente una grande esperienza formativa.













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