Il “Ritorno alle radici” di Paolo Marchetti
CASTELFONDO. Alla casa sociale, alle 18, vernice della mostra dello scultore Paolo Marchetti che dopo anni torna ad esporre nel paese natio. La mostra, introdotta dal critico d’arte Mario Cossali,...
CASTELFONDO. Alla casa sociale, alle 18, vernice della mostra dello scultore Paolo Marchetti che dopo anni torna ad esporre nel paese natio. La mostra, introdotta dal critico d’arte Mario Cossali, rimarrà aperta fino al 26 agosto con orario lunedì - venerdì 14 – 17.30; sabato 15 - 17.30 e 20 - 22, domenica 14 – 17.30. Il titolo è “Ritorno alle radici” e richiama esplicitamente le origini dello scultore, classe 1955, che a Castelfondo ha trascorso infanzia e giovinezza. Residente a Cles dal 1981, Marchetti ha conseguito il diploma di maturità al liceo artistico di Verona e si è laureato in architettura a Venezia. Dal 1978 trascorre l'estate in Toscana, a Pietrasanta (Lucca), “la piccola Atene” della scultura, dove ha appreso la tecnica di lavorazione del marmo negli antichi studi di Ferdinando Palla e Mario Galeotti, operando a diretto contatto con scalpellini, sbozzatori e scultori. Il marmo è il suo materiale privilegiato, anche se ha realizzato e realizza molti lavori in creta, parte dei quali trasformati in sculture di bronzo nelle fonderie di Pietrasanta. Il ritorno alle radici di Marchetti è stato voluto fortemente dal Comune per dare il dovuto tributo ad una artista che – come scrive il sindaco Oscar Piazzi – “ha portato la sua arte lontano dal nostro paese mantenendo comunque sempre in sé il senso di appartenenza al luogo di nascita, al luogo della sua infanzia e giovinezza”. Paolo Marchetti “è andato oltre il suo lavoro per caparbietà e carattere ponendosi forte anche davanti agli eventi della sua vita. Una passione trasformata nel motivo del suo vivere e che ha dato, da e darà ancora tanto a tutti coloro che si pongono con attenzione e sensibilità nei confronti delle sue opere”.
Tra le opere di Paolo Marchetti in valle ricordiamo la statua di san Francesco ed il lupo a San Romedio, nell'omonima grotta oltre il recinto dell'orso. (g.e.)