I sindaci alla Provincia: «Stop alle viti ai Pradiei» 

Il documento. I sindaci di Romeno, Ruffré Mendola, Ronzone, Cavareno, Castelfondo e Don - Amblar hanno scritto alla giunta Fugatti per chiedere un intervento a tutela del patrimonio prativo


Giacomo Eccher


Romeno. I Pradiei sono sotto attacco, deve intervenire la Provincia con una tutela legalmente inoppugnabile per preservare una ricchezza paesaggistica ed ambientale che non riguarda solo i singoli comuni altoanauniesi, ma tutta la valle e il suo futuro. Questo in sintesi il contenuto della lettera appello che alcuni sindaci dell'Alta valle di Non con capofila Luca Fattor (Romeno), hanno inviato alla giunta provinciale per la tutela dei Pradiei, appello sottoscritto anche dai colleghi di Ruffré Mendola, Ronzone, Cavareno, Castelfondo e Don -Amblar.

Viti sotto accusa

L’attacco a cui fa riferimento il sindaco Fattor è l’impianto di viti (800 metro i primo, ma poi altri 1.000 m) che hanno “sfondato” il divieto dell’articolo 45 bis del Prg di Romeno, che vieta in quella zona le colture intensive ed esclude le palificazioni di ogni tipo, di cemento ed anche di legno. «Andremo di sicuro al Tar, perché finora i pali nonostante le diffide sono ancora lì, ma la tutela del Prg non ha la forza di legge che avrebbe invece un provvedimento di salvaguardia ambientale della Provincia. Ed è questo che dobbiamo puntare anche se i singoli Comuni ognuno per la propria parte qualche provvedimento di tutela dei Pradiei lo hanno preso», ha spiegato ieri Fattor in una conferenza stampa con i colleghi che hanno sottoscritto l'appello. All’elenco delle firme mancano tre amministrazioni, Sarnonico, Fondo e Malosco, i cui sindaci - ha detto Fattor - hanno declinato l’invito. «Non giudico ma è una scelta incompressibile, forse solo una preclusione personale». Infatti, Malosco era stato il primo Comune ad intervenire nel Prg con strumento di tutela dell'agricoltura tradizionale con un riscontro a livello nazionale e anche Fondo e Sarnonico si sono sempre preoccupati di difendere i Pradiei. D'accordo sull'appello in Provincia gli altri primi cittadini perché – come ha evidenziato Oscar Piazzi di Castelfondo – nella popolazione dell'Alta valle è radicata e diffusa la condivisione sulla tutela dei Pradiei come hanno dimostrato le oltre 3.000 firme raccolte a suo tempo dall'Associazione “Alta val di Non futuro sostenibile”.

Posizioni da blindare

«Quello che ci serve adesso – ha sintetizzato Piazzi – è blindare l'intervento che i Comuni hanno fatto singolarmente e bloccare la corsa all'oro… (leggi meleti intensivi) che è sempre in agguato». Il rischio non è da poco. Se, infatti, passerà il vigneto con relativa palificazione sui Pradiei di Romeno sarà come sfondare una porta con conseguenza imprevedibili... Anzi prevedibilissime. Soprattutto nella parte di Cavareno dove addirittura è pronto l’impianto di irrigazione.

Il proprietario non demorde

Tornando alle viti impiantate nei Pradiei a Romeno, il proprietario per due volte aveva interpellato il Comune per potere attrezzare il vigneto avanzano anche l’ipotesi di viti ad alberello, come nel Sud Italia. Ma il no è stato categorico, sempre. «Finché ci sono io i pali non passeranno», la conclusione di Fattor che aveva sollevato il punto anche in occasione dell’inaugurazione della Festa del Latte, il mese scorso, alla presenza dell’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli. Quanto ai sindaci che non hanno firmato l’appello, il motivo ce lo sintetizza la prima cittadina di Sarnonico, Emanuela Abram. «Mi è arrivata la lettera di Fattor con la richiesta di sottoscriverla. Non mi pare il modo di condividere seriamente un tema, quello della tutela dei Pradiei, che al mio Comune sta a cuore davvero e concretamente come abbiano dimostrato con i fatti. Ma c’è modo e modo».













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