Denno, 2 famiglie aprono le porte di casa agli sfollati 

L’incendio in centro storico. Sei persone hanno trovato riparo nei mini-appartamenti del Comune, nove sono ospiti di privati e una è da un parente. Tra le cause del rogo escluso il dolo


Fabrizio Brida


Denno. Non ci sono state vittime né feriti gravi, e questa è la cosa più importante, ma il furioso incendio che all’alba di giovedì ha devastato la palazzina abitata da cinque famiglie magrebine nel centro storico di Denno ha distrutto ogni cosa al suo interno.

La macchina della solidarietà si è messa subito in moto e in poco tempo è stato recuperato il vestiario necessario per le 17 persone evacuate che hanno perso ogni cosa. «Ringraziamo tutti per i numerosi messaggi, al momento siamo a posto con la raccolta vestiario – hanno scritto i Vigili del fuoco volontari di Denno sulla propria pagina Facebook ancora nella serata di giovedì –. Gli sfollati sono stati sistemati in alcuni appartamenti provvisori. Per eventuali offerte è possibile contattare il Comune di Denno».

Sistemazioni temporanee

Anche per quanto riguarda gli alloggi, dunque, si è giunti presto a una soluzione. Ospitate fino a sera nella caserma dei pompieri, le famiglie sfollate hanno trovato una sistemazione temporanea.

«Al momento due nuclei da tre – spiega il sindaco Fabrizio Inama – alloggiano nei due appartamentini del Comune, quattro persone sono state gentilmente ospitate dalla famiglia Berti di Denno, mentre altre cinque si trovano a Termon dalla famiglia Cattani. Famiglie che si sono offerte di dare loro ospitalità per qualche giorno, per questo mi sento di ringraziarle. Un ragazzo, invece, è a Dardine da un parente. Il nucleo composto da quattro persone a breve dovrebbe trasferirsi a Flavon, a Casa Padre Angelo, in attesa di trovare qualcosa di definitivo. Ma questo vale un po’ per tutti gli evacuati».

Persone che, dopo i momenti difficili che hanno dovuto vivere giovedì, hanno dei motivi per sorridere: la gente di Denno e dei paesi limitrofi si è dimostrata unita, solidale, capace e vogliosa di dare una mano a chi ne ha bisogno. «Questo è l’aspetto che mi preme maggiormente sottolineare – aggiunge Inama –. Sono arrivati tantissimi capi di vestiario, in molti si sono preoccupati di reperire quanto necessario. Ciò dimostra tutta l’attenzione e la generosità che ci caratterizzano e quanto di buono c’è ancora tra la nostra gente».

Ipotesi al vaglio

Per quanto riguarda le cause dell’incendio, rimangono ancora sconosciute. Probabilmente i Vigili del fuoco non effettueranno alcuna perizia e pare da escludere a priori l’ipotesi del dolo. A innescare l’incendio, infatti, dovrebbe essere stato il surriscaldamento o il cortocircuito di qualche apparecchio depositato sotto la tettoia da cui sono partite le fiamme.

Il proprietario della palazzina, che vive a Roma, ieri è giunto a Denno per delle prime verifiche sulla staticità dell’edificio e sull’ammontare dei danni.













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