Cles, nuovo piano guida per spostare la Edilnova
Il consiglio comunale ne discuterà giovedì. L’azienda ha chiesto di ristrutturare l’immobile a Pez. Resta il vincolo di trasferimento nell’area produttiva a Nancon
CLES. Giovedì alle 17.30 si riunisce il consiglio comunale. L’ordine del giorno, una decina di punti, sarà aperto dall’interpellanza della consigliera del Pd Carmen Noldin che riguarda il passaggio pedonale in via Tiberio Claudio. Sempre di Noldin una delle due mozioni (quella sul parco giochi di via Tiberio Claudio) che seguiranno; l’altra, presentata da Mario Meggio e Maria Zanotelli (Gruppo Civico di Centro per Cles) è sulla guerra in Siria.
Il consiglio si occuperà quindi di due variazioni di bilancio, compresa la ratifica della spesa di 62.000 euro stanziati d’urgenza dalla giunta per sistemare un tratto di via A. Diaz dove il manto stradale è deteriorato per la mancanza di un ramale di fognatura bianca e quindi di caditoie atte a smaltire la pioggia e i drenaggi rilasciati dalle compagne soprastanti. Il consiglio prenderà in esame poi il rendiconto 2017 dei Vigili del fuoco volontari, una variazione del bilancio 2018 sempre dei pompieri e due deroghe in tema di ristrutturazione edilizia: la prima per un edificio di via Tiberio Claudio con demolizione e ricostruzione arretrando il perimetro dal ciglio stradale per consentire il proseguimento del marciapiede; la seconda per gli spazi di accoglienza all’interno del Convento dei Padri Francescani.
Ultimo punto in discussione sarà l’approvazione del nuovo piano guida dell’area Edilnova, una zona produttiva commerciale di laterizi e di prodotti per l’edilizia posizionata nel rione storico di Spinazzeda. È dall’inizio degli anni Duemila che in consiglio comunale, periodicamente, si dibatte sulla delocalizzazione di questa azienda nella zona produttiva Nancon, lungo la strada verso Tuenno, posizione che sarebbe più consona per il via vai di mezzi pesanti che attualmente per raggiungere l’Edilnova appesantiscono i problemi viari del vecchio rione clesiano. «La delocalizzazione non dipende dal Comune ma dalla proprietà, noi cerchiamo di agevolarla» - spiega in proposito l’assessore all’urbanistica Diego Fondriest, che sul punto relazionerà in aula.
Il piano attuativo esistente per l’Edilnova, del quale ora l’azienda chiede una modifica, prevedeva originariamente tre zone distinte: il comparto A che è in pratica l’attuale superficie occupata dai capannoni e dai piazzali di lavorazione a Spinazzeda; un edificio nel rione Pez (via del Lavatoio, comparto B) lontano urbanisticamente dall’area Edilnova ma della stessa proprietà ed interessato per la perequazione residenziale abitativa; e il comparto C, in pratica la location prevista nella citata area produttiva di Nancon.
«Il piano guida esistente, adottato dall’amministrazione precedente, legava i tre comparti in un unico piano attuativo che evidentemente non ha funzionato, perché la Edilnova è sempre ferma al suo posto. Adesso sembra che qualcosa si muova: la proprietà ha chiesto lo scorporo dal piano attuativo del comparto B (l’edificio a Pez) per procedere alla ristrutturazione dell’immobile, lasciando fermo il resto. La nostra proposta è di accettare lo scorporo con un nuovo piano guida mantenendo il vincolo alla delocalizzazione dall’azienda nell’area produttiva di Nancon. Infatti legare insieme due realtà così diverse urbanisticamente e così lontane non è servito finora a nulla» - anticipa l’assessore Fondriest.