Castelfondo, minoranza debole 

Paride Turri si dimette. Il capogruppo Marchetti, in malattia, chiede a Ianes di concludere il mandato



CASTELFONDO. Avvicendamento nel consiglio comunale sui banchi della minoranza. Il consigliere Paride Turri si è dimesso dalla carica ed al suo posto dovrebbe subentrare il primo dei non eletti, Angelo Bignami, milanese che da circa tre anni risiede in paese.

Turri, a quanto scrive nella lettera inviata al sindaco Oscar Piazzi, si è dimesso per motivi di lavoro svolgendo una professione nel campo del turismo (all’”Orso Grigio” di Ronzone) che lo tiene spesso occupato nelle ore serali e non gli consente di partecipare alle sedute consiliari che normalmente vengono fatte dopo cena. L’avvicendamento rischia di impoverire ancora di più il tavolo della minoranza in consiglio comunale, all’interno del quale continua l’assenza per motivi di salute, assenza che dura dallo scorso mese di maggio, del capogruppo (e candidato sindaco sconfitto alle elezioni dello scorso anno) Luigi Marchetti.

Turri, nella tornata elettorale del 15 novembre 2015 (dopo sei mesi di gestione commissariale per mancanza di candidature) con 58 voti era stato il più votato della lista, seguito a quota 41 da Piergiorgio Ianes e da Veronica Genetti con 39.

Bignami, come detto, è il primo dei non eletti avendo ottenuto 30 preferenze, non poche per un cittadino che – fa notare Luigi Marchetti – si è da poco trasferito con la famiglia a vivere a Castelfondo facendosi subito notare peraltro per la sua assidua frequentazione dei banchi del pubblico durante le sedute consiliari, dove molto spesso è l’unico spettatore.

In base ad un accordo sottoscritto dai candidati della lista di minoranza, a metà mandato dovrebbe lasciare il consiglio pure il perito agrario Piergiorgio Ianes, ma il capogruppo Luigi Marchetti (il quale seppure in malattia ed impossibilitato a recarsi in municipio continua a dirigere il gruppo) gli chiede di rimanere in carica fino a fine mandato. «Altrimenti rischiamo di impoverire troppo la nostra rappresentatività uscita dal voto del novembre 2015 in una fase delicatissima per Castelfondo che si prepara ad entrare, con il 1 gennaio 2020, nel nuovo comune unico insieme a Fondo e Malosco dopo l’esito favorevole del referendum. Fusione questa che peraltro è ancora sub judice in quanto il Consiglio regionale non ha ancora messo all'ordine del giorno la legge istitutiva del nuovo Comune a tre che in base al referendum popolare dovrebbe chiamarsi "Alta val di Non”. La denominazione, questa, che, come è noto, è stata impugnata dai vicini Comuni di Ronzone, Romeno, Cavareno ed indirettamente anche da Ruffré Mendola che dell'Alta valle di Non si sentono parte integrale. (g.e.)















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