predaia - per vigilio rossi i pesticidi non sono un rimedio 

«Boschi puliti contro le zecche» 

Preoccupa l’aumento del parassita e delle malattie che trasmette



PREDAIA. L'arrivo quasi improvviso del caldo estivo ha favorito lo svilupparsi di una intensa ondata di zecche nei sottoboschi della Predaia, un fenomeno che non va sottovalutato e che anzi deve indurre i cittadini, e le autorità preposte alla cura e manutenzione del bosco, a comportamenti diversi dal passato.

Lo scrive in una nota Virgilio Rossi, portavoce dell’associazione SAE (Salute Ambiente Economia) cogliendo una preoccupazione sempre più diffusa tra la popolazione della Predaia.

“Come è risaputo la zecca può trasmettere anche delle patologie irreversibili, soprattutto nei bambini, ma anche negli adulti. I casi quest'anno sono in aumento esponenziale e preoccupano giustamente l'amministrazione del Comune di Predaia che sta prendendo provvedimenti. Fare informazione è importante, ma solo questo non risolve il problema, anzi paradossalmente allontana dai boschi la gente e i turisti” - scrive Rossi.

Cosa fare dunque? La risposta, per Rossi, non è certo l'uso di pesticidi. “Si eliminerebbero, tra l'altro momentaneamente, le zecche, ma anche inevitabilmente gli altri insetti utili alla biodiversità, oltre a contaminare l'ambiente boschivo e conseguentemente la salute dei suoi visitatori. È quanto ai vaccini, è un rimedio a rischio per gli effetti collaterali sulla salute e non da tutti tollerato. Tutti rimedi che comunque limitano i "sintomi", ma non le cause. Perciò, come si dice, si cadrebbe...dalla padella nelle brace”.

La vera risposta per SAE è la prevenzione, che significa pulizia del sottobosco da ramaglie secche e abbandonate, ma soprattutto il cambiamento delle modalità di pulizia. Le ramaglie tagliate delle siepi devono essere asportate e così pure i residui della "sort" che negli ultimi anni rimangono nel bosco, formando un habitat favorevole allo sviluppo delle zecche.

Certamente bisogna intervenire urgentemente anche perché la programmazione turistica estiva potrebbe essere disertata dai visitatori per ovvi e comprensibili motivi. (g.e.)















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