A Sanzeno scorci di vita passata
Migliaia gli oggetti raccolti da Giuseppe Wegher ora in mostra. C’è anche un’abitazione ferma al 1940
SANZENO. Al centro del paese di Sanzeno, di fronte all’ingresso principale di Casa De Gentili, l’ecomuseo realizzato da Giuseppe Wegher è stato da poco aperto al pubblico. Il piano terra ospita una ricca raccolta di vecchi attrezzi agricoli, mentre al piano superiore è visitabile un appartamento abitato fino al 1940 e rimasto intatto. C’è anche molto altro, la storia della Valle di Non in 7.000 articoli di giornale, oltre al progetto della diga di Santa Giustina e a una storia della tecnologia.
Wegher ha lavorato come geometra per più di quarant’anni e dagli appartamenti ha raccolto oggetti vecchi che per i proprietari erano diventati obsoleti e ingombranti, quindi destinati alla discarica. Giunto alla pensione, ha pensato di esporre tutto quello che aveva sottratto all’oblio.
L’esposizione segue un percorso logico, e tutti gli attrezzi riportano le didascalie che indicano il loro uso e il loro nome in italiano e in dialetto. Taluni sono talmente vecchi che non è riuscito a scoprirne l’uso e il nome. Gli attrezzi agricoli in mostra, usati prima della meccanizzazione dell’agricoltura, sono disposti in sezioni diverse e ordinati secondo la loro funzione: per il taglio dell’erba, per la lavorazione del grano e del legno; inoltre, mezzi di locomozione, di irrigazione dei prati, partendo dalla distribuzione dell’acqua a scorrimento fino ai recenti irrigatori. Wegher ha recuperato anche molte coti per affilare le falci, ricavate da pietre di un’antica cava di Dambel, attualmente non più visitabile, ma di cui mostra una foto. Molti i pannelli che illustrano la lavorazione della seta, del lino, della canapa e della lana e i relativi attrezzi. Un angolo interessante è dedicato agli arnesi usati nella viticoltura, un altro a quelli inerenti l’allevamento del bestiame e il suo impiego in agricoltura.
Al piano superiore, il vecchio appartamento non ha subito alcun intervento di restauro ed è perfettamente conservato con gli arredi del tempo e molto altro. Vi si trovano la cucina, la camera da letto, un laboratorio da calzolaio e una sartoria. Foto della fine dell’’800 e primi del ‘900 riportano scorci del paese di Sanzeno, con l’insegna dell’albergo “Rizzi” che ha cessato la sua attività da molti anni. Le pareti sono tappezzate dalle copertine della “Domenica del Corriere” che riportano gli avvenimenti storici più importanti del ‘900, e una collezione di “Vita trentina” dalla sua nascita fino agli anni ’50 viene conservata nelle scatole.
C’è poi la sezione degli strumenti tecnologici che segnarono i cambiamenti del tempo: il telefono a disco, il fax, il jukebox, il fonografo... In un’altra le vetrine della vecchia scuola Crispi di Trento che contengono tutti gli arredi della vecchia didattica. Una vetrina contiene tutti gli oggetti della religiosità locale. Nei 7.000 articoli di giornali che ricostruiscono la storia locale della Valle di Non, si trova la lotta per bloccare un grande elettrodotto che avrebbe attraversato tutta la valle deturpando il paesaggio, quella contro lo sviluppo in quota del monte Roen, quella che incoraggiava la costruzione della strada della Val d’Ultimo in galleria, per non deturpare la montagna di Castelfondo e dei paesi confinati. Wegher ha ricostruito il tutto seguendo la documentazione storica e monti fonti orali delle persone della valle. «Ho fatto tutto con le mie forze, non ho avuto l’aiuto di nessun ente, solo adesso l’Apt Val di Non - afferma - manda un ragazzo che mi aiuta a fare le visite guidate». L’ecomuseo è visitabile venerdì, sabato e domenica dalle 15.30 e alle 18.30; i gruppi, per avere una guida, devono contattare Wegher al 338 1821876.