A Pasqua torna il “dar zo” le uova 

Cavareno, l’antica tradizione dopo la messa riproposta grazie al Gruppo alpini



CAVARENO. A Pasqua grazie al locale Gruppo alpini a Cavareno torna l’usanza antica del “dar zo” le uova. Si tratta di una divertente gara a due in cui si usano uova sode decorate per l'occasione. Prima si batte punta contro punta e poi la parte inferiore dell'uovo. Il vincitore? Colui che ha l'uovo dal guscio più resistente o ha una manualità particolare per maneggiarlo, e il premio è l’uovo dello sconfitto, che cambia padrone. L’usanza una volta era molto in voga nei paesi di montagna e chi aveva la fortuna di usare in gara un uovo con il guscio particolarmente resistente se ne tornava a casa in tempo per il pranzo con le tasche piene di uova vinte. A Cavareno da alcuni anni questa tradizione è fatta rivivere il giorno di Pasqua dagli alpini e tornerà quindi ad animarsi piazza Giovanni Prati dove le Penne Nere, con il capogruppo Achille Perenthaler, allestiranno un tavolo per la distribuzione di uova di cioccolato ai bambini mentre per genitori e nonni ci saranno a disposizione tante uova colorare, che si potranno usare per “dar zò”. Ovviamente ci sarà anche chi le uova se le porterà da casa.

«Invitiamo tutti a questa simpatica rimpatriata di una tradizione che ad adulti ed anziani ricorda la Pasqua della loto giovinezza, quando la piazza dopo la messa cantata rimaneva animata e non si svuotata subito come succede oggi con la corsa di tutti verso casa», commenta Perenthaler. Come spiega il capogruppo, la proposta degli alpini ha, infatti, lo scopo, almeno per il giorno di Pasqua, di far rimanere la gente in piazza per scambiarsi gli auguri e mettersi in gioco nelle tante sfide incrociate con le uova colorate o semplicemente assistere alle performance di qualche paesano abile o fortunato. Poi tutti a casa chi con qualche uovo in più o in meno, ma contenti per le due chicchere scambiate con chi altrimenti non si incontra mai. (g.e.)













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