IL CASO

Morte Adan, la famiglia si oppone all'archiviazione per un funzionario provinciale

Il tredicenne iracheno morì all'ospedale di Bolzano il 7 ottobre 2017 per un'embolia polmonare grassosa e su quella vicenda sono stati aperti due filoni d'inchiesta



BOLZANO. L'avvocato Nicola Canestrini ha depositato oggi l'atto di opposizione alla richiesta di archiviazione, recentemente avanzata dalla Procura, per un funzionario della Provincia indagato per omissione d'atti d'ufficio in merito alla mancata accoglienza di Adan.

Il tredicenne iracheno morì all'ospedale di Bolzano il 7 ottobre 2017 per un'embolia polmonare grassosa e su quella vicenda sono stati aperti due filoni d'inchiesta: il primo vede indagati per omicidio colposo dieci medici dell'ospedale che avevano avuto in cura Adan. L'altro filone si riferisce invece alla presunta mancata assistenza di Adan, che era malato di distrofia muscolare dalla nascita e costretto sulla sedia a rotelle.

La Procura sostiene che mancherebbe il dolo da parte del funzionario della Provincia, «poiché non vi sono elementi provanti la volontà di un indebito rifiuto».

L'avvocato dei familiari, al contrario, chiede la prosecuzione delle indagini e che venga indagato anche Luca Critelli, autore dell'omonima circolare che stabiliva una serie di limiti all'accoglienza, per omissione d'atti d'ufficio e morte come conseguenza di altro reato. 













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