STORIE DI AGRICOLTORI

Luigina Speri e lo yoga contadino

Una filosofia e uno stile di vita che  l’insegnante dell’antica disciplina orientale ha applicato alla sua azienda agricola ai margini dei boschi sopra Trambileno, dove ha aperto anche una agri-colonia


di Carlo Bridi


TRAMBILENO. Grazie a quel particolarissimo tecnico del biologico e delle officinali che è Flavio Kaisermann, da poco pensionato, che ha affiancato tante aziende di frontiera, siamo in grado di raccontare una storia che nei giorni nostri ha dell’incredibile. Parliamo di una signora di Rovereto, figlia di contadini che essendo cresciuta in un maso di mezza montagna, a Foianeghe di Isera, pur svolgendo la professione di insegnate di yoga, a quasi 50 anni ha ceduto al richiamo della terra e piano piano si è costruita con l’aiuto del marito tuttofare, una piccola azienda agricola ai margini dei boschi sopra Trambileno.

Ora la signora Luigina Marcella Speri si avvicina ai 70 anni ma è ancora un vulcano di idee e di entusiasmo. La sua vita in mezzo alla natura completata con il trasferimento dell’abitazione nel maso, avvenuta alcuni anni or sono – dopo aver reso abitabile un vecchio rudere - è un inno alla natura, alla sua conservazione. Per questo ha scelto un modello di sviluppo delle varie colture che fosse il meno invasivo possibile, mantenendo con la natura un contatto quotidiano. “La natura è vita: per questo tutte le mie produzioni sia di erbe officinali che di ortaggi e piccoli frutti sono ottenuti con il metodo biologico”, esclama la signora, anche se la certificazione la ha abbandonata qualche anno fa per l’eccessivo costo. “Ma tutti i miei clienti - afferma – sanno che i miei prodotti sono biologici, si fidano della mia parola e pertanto non mi hanno mai chiesto se ho la certificazione biologica”.

Lo yoga contadino

Partendo dalla sua professione, Luigina Marcella Speri ha inventato lo yoga contadino. Ma in cosa consiste? Questa l’articolata risposta: “Praticare yoga richiede presenza mentale, consapevolezza nel qui e ora, significa mantenere una condotta rispettosa verso ogni essere vivente. Fare la contadina significa essere consapevole che il mio operare non deve danneggiare la nostra “madre terra”, ed ogni essere che vive in essa”. “Io sono convinta - precisa la signora Speri – che lo yoga è uno stile di vita che concilia con una vita sana e rispettosa a cui tutti dovrebbero aspirare. Essere contadina significa rispettare colei che ci nutre e ci accoglie alla fine del nostro percorso: la Madre Terra”.

Di fatto questa filosofia di vita Speri l’ha applicata alla sua vita quotidiano ed alle attività che svolge.

L’azienda agricola

Nella sua piccola azienda agricola, dotata però della ricchezza più importante: una sorgente d’acqua, coltiva molte piante officinali che poi vende sia essiccate che confezionate, e ortaggi sempre e solo di stagione da fine marzo a dicembre nevicate permettendo: “Ad esempio, lo scorso anno ha nevicato a fine novembre e mi è rimasto sotto la neve tutto il radicchio pronto per la vendita”, dice.

Luigina coltiva anche piccoli frutti, tutto in modeste quantità realizzando anche parecchi trasformati. Alleva anche alcune capre e delle pecore, delle galline ovaiole. Ma durante la stagione estiva-autunnale raccoglie anche i frutti del bosco cominciando dalle ricercate corniole selvatiche.

La vendita dei prodotti freschi e trasformati fino a pochi anni or sono avveniva nei mercati contadini, poi la coltivatrice ha sospeso per problemi di salute, e alla ripresa ha cambiato sistema di vendita. Prepara le bioceste e su prenotazione fa le consegne a domicilio dei consumatori.

L’agri-colonia

Per integrare il reddito, ma anche per svolgere la sua missione di sensibilizzazione ad un modello di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente, durante il periodo estivo con l’aiuto di una ragazza accoglie settimanalmente dei gruppi di bambini: 12-15 a settimana, ai quali insegna a cardare e lavorare la lana, che porta nel bosco per far conoscere loro i nomi delle piante, dei fiori, delle erbe officinali, e ai quali fa conoscere le attività agricole. Il tutto cercando di far capire loro i valori della tradizione contadina, nel rispetto degli animali e più in generale della biodiversità oggi fortemente compromessa.

Luigina ha una gran voglia di innovare, cercando di dare il suo contributo alla società in un momento nel quale assistiamo ad un costante peggioramento della salute del nostro pianeta. Conclude con un appello:  “Tutti ci dobbiamo impegnare per lascare ai nostri figli e ai nostri nipoti un pianeta migliore di quello che abbiam trovato. I nostri ragazzi sono pronti ad accogliere il messaggio ma è compito nostro risvegliare le coscienze”.













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