Quei “maestri speciali” del sabato mattina 

A Lavis, Zambana e Pressano sempre più allievi all’aiuto compiti animato  da decine di volontari. La responsabile Nardelli: «Motivano i bambini»


di Daniele Erler


LAVIS. È sabato mattina e in una stanza dell’oratorio di Lavis Tanveer, un bambino della scuola elementare, finalmente ha capito la regola dell’h. Si scrive “ho fame” e non “o fame”. Per lui, come per ogni bimbo di questa età, è una piccola conquista: per riuscirci ha avuto a disposizione un’insegnante speciale, tutta per lui. Ogni sabato mattina negli oratori di Lavis, Pressano e Zambana, ottanta bambini delle scuole elementari si danno appuntamento per fare i compiti in compagnia. A seguirli ci sono 35 operatori: un piccolo esercito composto soprattutto da volontari.

Il progetto dell’aiuto compiti, organizzato dalla scuola e dai Comuni di Lavis e Zambana, è iniziato qualche anno fa come un esperimento: l’intento era di creare una sorta di movimento della società civile, con persone che spendessero qualche ora per il bene dei bambini. Il sabato mattina, quando le scuole sono chiuse, l’oratorio si anima e si formano piccole classi, dove i volontari aiutano gli scolari nei compiti che gli sono stati assegnati per il weekend. Nel tempo, quello che era un piccolo esperimento per alcuni bimbi, si è ampliato e coinvolge ora 53 alunni a Lavis, 12 a Zambana e 15 a Pressano. Dopo anni in cui il progetto è stato seguito dall’insegnante Marzia Todero, da quest’anno la responsabile è Erika Nardelli, maestra di italiano e storia alle elementari: «L’obiettivo principale è di creare una relazione fra gli operatori e i bambini. Non danno solo un aiuto nei compiti, ma li motivano nella fase dell’apprendimento - spiega Nardelli - fra i bambini ci sono anche quelli stranieri che hanno difficoltà linguistiche e culturali: gli operatori sono quindi un aiuto in più per loro».

L’iniziativa è partita a metà novembre e finirà a maggio, dopo 20 incontri in totale. Fra i “maestri del sabato” ci sono i volontari delle associazioni, i ragazzi dell’alternanza scuola lavoro (dai licei Prati e Rosmini e dall’Isit di Trento), i volontari dell’oratorio (compresi quelli del servizio civile), gli educatori dell’Appm (l’associazione provinciale per i minori), anche un cittadino comune che si è proposto perché gli piaceva l’iniziativa. E poi ci sono gli insegnanti in pensione: come quella che sta seguendo Tanveer, Anna Martello, che ha smesso di lavorare con “quota cento”, a sessant’anni dopo 40 d’insegnamento, in varie scuole di Lavis e per gran parte del tempo a Pressano. Ogni sabato mattina scende da Valternigo, in val di Cembra, dove vive, per dare il suo contributo all’aiuto compiti: «Per me è una cosa piacevole, un’attività in cui mi trovo perfettamente a mio agio - dice la maestra - per insegnare serve innanzitutto la passione. Oggi vedo tanti giovani che si spendono a cercare di raggiungere titoli e lauree, dimenticando però che serve anche altro». Giulia è in seconda elementare e, in una stanza dell’oratorio, ha appena imparato la tabellina dell’8: «Mi piace venire qui - racconta - facciamo i compiti, troviamo gli amici e chi ci aiuta».

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