Il treno delle olimpiadi passa dalla Val di Cembra 

Occasione da non perdere. L’appuntamento del 2026 non interessa direttamente la zona ma la vicinanza a Piné e la notorietà data dal curling che qui vanta campioni vanno sfruttate


DANIELE ERLER


Valle di cembra. Le olimpiadi del 2026 possono essere un traino anche per la promozione della Val di Cembra? La questione è un po’ passata in secondo piano nelle scorse settimane, dato che ci si è concentrati ovviamente su Piné, dove – salvo imprevisti – si terranno alcune delle gare olimpiche, dopo la copertura dell’anello della pista del ghiaccio. Eppure la domanda è comunque pertinente, per almeno tre motivi. Il primo: la vicinanza geografica fra Piné e la Val di Cembra. Il secondo: l’azienda di promozione turistica è la stessa. Il terzo: Cembra è ormai famosa a livello internazionale per il curling. Uno sport invernale che proprio durante le olimpiadi ha la sua vetrina migliore.

Un centro federale

In realtà le gare di curling nel 2026 si terranno al palazzo del ghiaccio di Cortina. Il palazzetto di Cembra non è infatti delle dimensioni regolamentari per ospitare una competizione olimpica: e quindi la questione neppure si è posta. Comunque Cembra è stata riconosciuta dal 2011 come centro federale, accanto al palazzetto olimpico di Pinarolo, in provincia di Torino. A fine 2018, è stata rinnovata l’intesa fra la Federazione Italiana Sport del ghiaccio e il Trentino, includendo per la prima volta, nel novero delle discipline, proprio il curling. Cembra è diventata così da qualche mese la sede ufficiale per gli allenamenti della nazionale italiana. Per altro, molti degli atleti azzurri – che hanno appena raggiunto il record del settimo posto al mondiale – sono come noto di origine cembrana. La bandiera è Joel Retornaz, baciato da un’inaspettata popolarità durante le altre olimpiadi italiane, quelle del 2006 a Torino. Vent’anni dopo, quanti saranno gli atleti della nazionale italiana di curling cresciuti in val di Cembra? Probabilmente la maggioranza.

Promozione turistica

Anche se qui non ci saranno gare olimpiche, il traino delle olimpiadi interessa quindi anche la val di Cembra, innanzitutto a livello d’immagine. Nei giorni della rassegna dei Müller Thurgau a Cembra c’è chi lo dice scherzando: «Sul podio dovranno festeggiare brindando con i nostri vini». Ma la questione è serissima, come conferma Mara Lona dell’Apt: «L’idea c’è e ne stiamo già discutendo. L’ufficialità dell’assegnazione delle olimpiadi all’Italia è stata qualche giorno fa: dovremo capire come sfruttare questa occasione per comunicare al meglio il panel dei prodotti trentini. D’altronde lo sport si lega perfettamente alla promozione del nostro territorio, con il pattinaggio a Piné e il curling in val di Cembra». Da anni questa zona del Trentino sta cercando, come la val di Fiemme (altra sede olimpica a un tiro di schioppo), un rilancio turistico. Facile immaginare che gli alberghi nel 2026 non faticheranno a vendere le loro stanze. E magari qualcuno deciderà di prolungare la vacanza anche dopo le Olimpiadi. Soprattutto: ci saranno gli occhi del mondo puntati qui. Questo è un treno che passa una volta sola. Ora la val di Cembra deve dimostrare di essere pronta, come tutto il Trentino, a saltarci sopra.















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