Il Parco Nadac di Calavino sarà il villaggio di Fonzie
Con CalaVintage si ritornerà agli anni Sessanta: tanta musica con band e dj set, cibo e bevande (chinotto e gazzosa). Prime pizze cotte nel forno di comunità
CALAVINO. C’è perfino un direttore artistico ed una professionista nella comunicazione, sia del comparto grafico che degli allestimenti, dietro le quinte del “CalaVintage”. Insomma si fa sul serio per la kermesse a cura della Pro Loco di Calavino, che tra il 12 e il 15 luglio, vedrà il Parco Nadac della frazione trasformarsi nel villaggio di Fonzie, con tanto di luci, bandierine ed un brand studiato ad hoc, che da tre anni a questa parte riesce a riproporre i favolosi anni Sessanta con musica, cibo, intrattenimento e giochi.
«Il sipario si alza giovedì 12 alle 19 con la posa della prima pietra del “forno di comunità” – ha spiegato ieri in conferenza stampa il presidente dalla Pro Loco, Enrico Faes - un forno realizzato con i fondi raccolti in paese con micro-donazioni e giovedì sera i sottoscrittori, assaporeranno le prima pizza di comunità. Il live dei Fanfara Tigre (il gruppo musicale locale) e il dj set di Nicola Barbieri animeranno la serata fino alle 22, quando sarà il reggae a farla da padrone con i Rebel Rootz».
«La giornata di venerdì l’abbiamo pensata come una festa formato famiglia - prosegue Faes - con laboratori del pane, per i più piccoli, le passeggiate con la collaborazione dell’Ecomuseo Valle dei Laghi. Alle 18.30 il dj set con Marcello Orlandi, mentre dalle 21 il gruppo dei Fat-Tones di Verona e la The Rob Ryan con un rock’n’roll scatenato. Sabato è musica nera con il soul della The Groovy Soul e i Nelu Colour, mentre per le famiglie è in programma la gita sulle tracce dei pastori, il laboratorio del legno e l’animazione con alla roulotte Giacomella e l’Artbus, l’intrattenimento pomeridiano è con Parish dj. Gran finale domenica 15 luglio– annuncia Enrico Faes, -con ancora laboratori per bambini, lo Swing Fitness e dulcis in fundo un gruppo anni ’60 tutto italiano e tutto trentino: gli Ammutinati, detti anche i pirati del Beat, all’interno dei quali suona anche Marco Pisoni, direttore artistico del festival». Di Pisoni infatti sono le scelte musicali con gruppi di livello nazionale in arrivo da Verona da Bologna: «Uno sforzo organizzativo notevole – ha detto Pisoni – ma che nell’arco dei tre anni sta dando ottimi frutti».
Giorgia Graziadei è l’autrice di tutta la grafica cartacea e online e degli allestimenti anni Sessanta curati nei dettagli; perfino l’aspetto enogastronomico ha una sua originalità con un tema culinario ogni serata: il venerdì pizza per tutti e sabato spazio alla carne alla brace, mentre le bibite sono quelle di Fonzie, chinotto, gazzosa oltre al vino biologico e birra artigianale.
E per chi volesse venire da fuori? Calavino non ha nemmeno un posto letto, ma l’area tende è pronta ad accogliere tutti i patiti del rock end roll. Al Calavintage lavorano i 40 soci della Pro Loco più una settantina di volontari che per una frazione di 700 anime è sicuramente un coinvolgimento di tutto rispetto.