Ambiente

La foce dell’Adige è inquinata: ecco i parametri oltre lo standard

Alcuni dei livelli rilevati sarebbero, per quanto causati dalla morfologia del fiume e le forti piogge, tre o quattro volte superiori rispetto a quelli consentiti 



TRENTO. La foce del fiume Adige risulta «fortemente inquinata» secondo i risultati del monitoraggio di Goletta Verde, condotto da volontari di Legambiente lungo le coste venete. Dal 2010 vengono eseguiti prelievi e campionamenti delle acque alla foce dell’Adige, tra Chioggia e Rosolina, un punto considerato «osservato speciale» da Goletta Verde poiché più volte ha mostrato superamenti dei limiti di legge.

Tra le cause dei livelli rilevati ci sarebbero le forti piogge e la morfologia del fiume che ha la propria sorgente in alta val Venosta. Legambiente parla di «parametri dalle tre alle quattro volte superiori a quelli consentiti» per quanto riguarda gli enterococchi, facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008). Diverso è il discorso sul tratto altoatesino, dove l’Agenzia provinciale per l’ambiente esegue le proprie valutazioni sulla direttiva europea recepita in Italia con il decreto legislativo 152/2006.

«La direttiva europea prevede di tenere sotto controllo il parametro Limeco (Livello di inquinamento dai macrodescrittori per lo stato ecologico, ndr), che è un indicatore dei nutrienti presenti nelle acque, e il parametro stato chimico, che monitora un serie di sostanze chimiche (pesticidi, Pfas e altri inquinanti)», spiega Christian Bachmann, direttore del Laboratorio Analisi acque e cromatografia, «Nello specifico, l’Adige nella nostra provincia presenta uno stato di qualità elevato per il Limeco e uno stato buono per lo stato chimico».

Per quanto riguarda lo stato chimico, nel 2023 i valori medi, così come le concentrazioni massime ammissibili, sono risultati conformi agli standard di qualità ambientali previsti dalla normativa vigente per quasi tutti i punti di campionamento. Ai punti 11176 (Fossa di Laives, a Vadena, in zona Cervo) e 11177 (Fossa di Bronzolo, a monte della confluenza) è stata riscontrata una concentrazione media di Pfos (un composto perfluorurato), superiore allo standard di qualità ambientale per la media annua. Inoltre, sul punto 11177, è stato rilevato anche un superamento della media annua per il Benzo(a)pirene.













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