La fidanzata morì di overdose, medico a processo per omissione di soccorso
L’ortopedico di 48 anni aveva cercato di rianimare la convivente senza chiamare il 118
BOLZANO. Un medico originario delle Marche è a processo a Bolzano con l'accusa di omissione di soccorso e falso ideologico.
Secondo l'accusa, l'uomo, che all'epoca dei fatti lavorava all'ospedale di Bolzano, mentre si trovava a casa libero dal servizio non avrebbe prestato l'assistenza necessaria alla sua convivente, che aveva perso i sensi in seguito all'assunzione per via endovenosa di cocaina.
Invece di chiamare subito i soccorsi, il medico incaricò un suo amico, che si trovava con loro in casa, di andare nella farmacia più vicina ad acquistare degli ansiolitici, che risultarono però del tutto inutili ai fini della rianimazione della donna.
Solo successivamente venne chiesto aiuto al 118, ma era ormai troppo tardi e la donna morì. I fatti avvennero nel gennaio del 2014 a Bolzano. Il medico è anche accusato di falsità ideologica in relazione ad alcune prescrizioni di farmaci.