L’Opera universitaria: “Nessuna festa fra studenti, solo episodici assembramenti”
L’Università di Trento ricostruisce i fatti che hanno dato avvio al focolaio allo Studentato di San Bartolameo: “Si è trattato di un paio di episodi di assembramenti non autorizzati con la presenza di più di 4 persone”
LA VICENDA: il focolaio esploso nello Studentato di Trento
TRENTO. L’Opera universitaria di Trento ha ricostruito come si è sviluppato il focolaio Covid all’interno della residenza universitaria di San Bartolameo.
“Gli elementi in nostro possesso evidenziano che non vi è un fatto eclatante che ha coinvolto molte persone, ma si sarebbe trattato, secondo la documentazione fornita dal Consorzio Formazione Cultura Servizi, di un paio di episodi di assembramenti non autorizzati con la presenza di più di 4 persone, confermati nella tempistica dagli studenti che hanno collaborato a chiarire i fatti. In tutti i casi segnalati, il personale del Consorzio FCS dichiara di essere intervenuto, sensibilizzando gli studenti al rispetto delle regole anti-covid e invitandoli a rientrare nelle proprie stanze. Sempre dai verbali del Consorzio si rileva che gli studenti hanno risposto in maniera collaborativa, prendendo atto del richiamo ricevuto. Inoltre, la data del 28 febbraio, quella in cui si sarebbe tenuta la festa "incriminata", non trova riscontro in alcuna segnalazione degli studenti né del personale FCS”.
L'Opera sottolinea che non è possibile "attribuire a queste occasioni l'origine del focolaio, non potendo infatti escludere che il contagio sia avvenuto in un momento diverso da queste occasioni avvenute nello studentato, come dimostrano le numerose segnalazioni sulla città di assembramenti non autorizzati. Segnaliamo, tra l'altro, che anche l'Azienda sanitaria, nel lavoro di tracciamento, ha raccolto perlopiù lo stesso tipo di informazioni”