L'infettivologo Galli: “Perseguire legalmente medici e infermieri no vax in Alto Adige"
Lo ha detto il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano, in riferimento alla bassa percentuale di adesione degli operatori sanitari alla campagna vaccinale in Alto Adige
BOLZANO. L'infettivologo Massimo Galli punta il dito contro gli operatori sanitari no vax in Alto Adige: "Andrebbero perseguiti legalmente”
Il ministero della Sanità ha intanto aggiornato il numero delle persone vaccinate in Italia. L’Alto Adige ha finora vaccinato 7.746 persone su 20.620 dosi ricevute. La percentuale del 37,6 per cento, è la più bassa in Italia dopo la Calabria.
Il Trentino, stando alle tabelle ministeriali, ha vaccinato 8.204 persone su 15.700 dosi ricevute (52,3 per cento del totale).
Vaccini: Alto Adige in fondo alle classifiche
Le vaccinazioni in Alto Adige nel dettaglio.
Se le due province autonome, però, vengono confrontate sulla base della popolazione le percentuali si avvicinano: in Alto Adige è stato vaccinato l’1,49 per cento dei cittadini, mentre in Trentino l’1,51. L’attesa per arrivare al 70 per cento di vaccinazione della popolazione per garantire l’immunità di gregge sarà ancora lunga.
Troppi “No vax” in Alto Adige, giunta Kompatscher furente
Nella giornata di ieri la Provincia di Bolzano ha sparato a zero contro i “No vax” in Alto Adige e ha fatto sapere che per colpa degli operatori sanitari che si rifiutano di vaccinarsi bisognerà proteggere subito gli ultra 80enni.
Galli: “I sanitari che non si vaccinano andrebbero perseguiti legalmente”
"I medici e infermieri devono fare il vaccino anti-Covid. Chi opera in campo sanitario e si rifiuta deve cambiare mestiere e andrebbe perseguito legalmente". Lo ha detto ai microfoni di Alto Adige Tv, Massimo Galli, il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'ospedale Sacco di Milano, in riferimento alla bassa percentuale di adesione degli operatori sanitari alla campagna vaccinale in Alto Adige.
Secondo Galli, "è un atteggiamento che non ha nulla di scientifico, è irresponsabile nei confronti dei pazienti e non è giustificabile".