Ispat, il mercato del lavoro continua a crescere in Trentino: bene forza lavoro (+0,8%) e l’occupazione (+0,9%)
Il trend è quello dei due anni precedenti: in aumento anche il tasso di attività, cala quindi il numero di persone in cerca di occupazione. Migliora lo scenario anche per i giovani
TRENTO. Nel 2023 il mercato del lavoro in Trentino prosegue il trend di crescita intrapreso nei due anni precedenti. Positivo l'andamento della forza lavoro (+0,8%, circa 255.000 unità in valori assoluti) e dell'occupazione (+0,9%), che si associa ad una sostanziale stabilità del numero di persone in cerca di occupazione (-0,1%) e a una contrazione degli inattivi in età lavorativa (-3%, poco meno di 92.000 unità in valori assoluti).
A dirlo è il rapporto "Le caratteristiche del mercato del lavoro in Trentino. Anno 2023", pubblicato ieri dall'Ispat. In aumento il tasso di attività, pari al 73% (+0,7% rispetto al 2022). Un dato che è leggermente inferiore rispetto a quello del Nord-est (73,8%) e più contenuto rispetto al dato dell'Unione europea (75%), ma significativamente sopra la media nazionale (66,7%). Il Trentino registra un basso differenziale di genere (10,5 punti percentuali) rispetto all'Italia (18 punti percentuali) e al Nord-est (12,6 punti percentuali), ma più alto se paragonato a quello dell'Unione europea (9,6 punti percentuali). Il numero degli occupati nel 2023 ha raggiunto le 245.400 unità grazie all'incremento dei lavoratori indipendenti (+5,2%). In sostanziale stabilità invece i lavoratori alle dipendenze (-0,1%), come risultato della flessione dei contratti a tempo determinato (-7,4%), compensata quasi del tutto dalla crescita dei contratti a tempo indeterminato (+1,7%). L'incremento degli occupati è imputabile prevalentemente alla componente femminile (+1,4%), meno a quella maschile (+0,4%). Il tasso di occupazione complessivo calcolato per la classe di età 15-64 anni sale al 70,2% (+0,7 punti percentuali su base annua).
I giovani tra i 18 e i 29 anni registrano un aumento dei livelli occupazionali pari al 2,6%, soprattutto grazie alla componente femminile (+4,7%). Di minore intensità, invece, la crescita di quella maschile (+1,1%). Il tasso di occupazione giovanile della classe 18-29 anni si porta al 56,9% (+1,3 punti percentuali rispetto al 2022). L'incidenza dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano, sulla popolazione giovanile è pari all'11,5% (-1,8 punti percentuali su base annua); un valore inferiore sia a quello del Nord-est (12,9%) sia a quello dell'Italia (19,4%) e della media europea (13,4%). Il tasso di disoccupazione (15-74 anni) rimane stabile al 3,8% (3% per i maschi e 4,7% per le femmine), confermando il livello più basso degli ultimi cinque anni. A livello nazionale è del 7,7%, nel Nord-est del 4,4% e nella media europea del 6,1%.