In Trentino 8.149 infortuni sul lavoro nel 2023, otto i morti
Il fenomeno resta gravissimo, anche se i numeri sono in calo: 6.249 i casi nei settori industria e servizi, i più colpiti i comparti metalmeccanici e del legno (nella foto lo spettacolo al Melotti, ph Luca Matassoni)
TRENTO. Nel 2023, in Trentino si sono verificati nel complesso 8.149 infortuni, il 16,1% in meno rispetto a quelli registrati l'anno precedente ma i numeri confermano che il fenomeno continua a rappresentare una piaga gravissima. Nel 2023 gli incidenti mortali sono stati otto, dei quali cinque sul posto di lavoro e tre "in itinere", nel tragitto casa-lavoro. Nel 2022 erano stati 14.
I dati sono emersi in occasione dell'iniziativa "A scuola di sicurezza", organizzata dalla Provincia di Trento all'auditorium "Melotti" di Rovereto per sensibilizzare i giovani sulla prevenzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro. Del dato complessivo, gli infortuni accaduti sul luogo di lavoro sono stati 7.203, mentre quelli "in itinere" sono 946.
Il comparto dell'industria e servizi, che comprende anche l'artigianato, è quello che registra il maggior numero di casi: 6.249 infortuni (-4,7% rispetto al 2022). Nel comparto agricolo si sono verificati 604 infortuni (-1,4%). Per quanto riguarda le attività economiche, quelle maggiormente incise dal fenomeno infortunistico sono le industrie manifatturiere, con 960 casi (in particolare quelle metalmeccaniche e del legno), seguono le costruzioni con 631 infortuni, l'agricoltura con 604 casi, la sanità e l'assistenza sociale con 506 casi e i trasporti con 407 casi.
La fascia maggiormente coinvolta è quella compresa tra 50 e 75 anni, con il 30% del totale degli infortuni. Gli infortuni degli stranieri sono pari al 25% degli infortuni totali.