Il punto

Il pessimismo di Fugatti: “Zona gialla a rischio per il Trentino”

Il presidente della Provincia teme che la nuova classificazione ci faccia diventare arancioni. Fino al 15 febbraio spostamenti tra regioni vietati



TRENTO. La preoccupazione dipinta sul volto di Fugatti. Alla fine della seduta consiliare svoltasi oggi, giovedì 14 gennaio, il presidente della Provincia ha ammesso, nella quotidiana conferenza stampa incentrata sul Coronavirus, che alla luce del peggioramento della situazione a livello nazionale e pure di quella locale il rischio per il Trentino di passare in zona arancione è concreto.

“Si saprà tutto domani, venerdì 15 gennaio – ha dichiarato il governatore –. Non è affatto scontato restare gialli. Di certo gialli lo saremo sia domani, sia sabato. La situazione purtroppo è questa. Le nuove regole entreranno eventualmente in vigore domenica”. 

E ha aggiunto: “Nella conferenza Stato-Regioni è emerso che la terza ondata è probabile e che, questo ha detto il ministro Speranza, di conseguenza è inevitabile l’arrivo nel prossimo Dpcm di misure più severe di quelle in vigore ora”. 

Fugatti è entrato poi nel merito di due questioni che stanno a cuore ai trentini: la riapertura degli impianti da sci e lo spostamento tra un territorio e l’altro. “Per quanto riguarda lo spostamento da una regione all’altra, il divieto verrà esteso fino al 15 febbraio. Non si potrà ovviamente nemmeno andare dalla provincia di Trento a quella di Bolzano e viceversa. Sugli impianti se restiamo in area gialla si può valutare riaprirli per i residenti”.

Dal presidente della Provincia è arrivata poi una stoccata a Roma: “Perdere la stagione turistica invernale vuol dire incorrere in un danno per il Trentino da 600 milioni di euro. Forse la cosa ad alcuni è poco chiara. Certo in questa gestione nazionale si nota un certo centralismo nelle decisioni”.













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