Il mese più importante per la lotta al Covid in Trentino: rianimazione a -68%, decessi a -39%
Mentre la campagna vaccinale prosegue a tutta velocità, gli ultimi 30 giorni hanno visto un crollo dei ricoverati gravi negli ospedali
TRENTO. Da oltre un anno siamo ormai abituati a guardare giornalmente tutti i numeri della pandemia. A marzo dell’anno scorso le conferenze stampa del governatore Maurizio Fugatti e le mappe interattive della John Hopkins University per controllare la situazione nel mondo erano sempre più cliccati. Poi, piano piano, abbiamo iniziato a convivere con la pandemia e anche i numeri, seppur importantissimi, abbiamo iniziato a guardarli con meno attenzione, o forse con meno voglia.
Ma ora i numeri tornano ad essere importanti, anzi decisivi. Perché, soprattutto in Trentino, stanno iniziando a dirci che la seconda ondata che ha colpito anche la nostra provincia si sta attenuando e in questi ultimi giorni tale attenuazione inizia ad essere ancor più forte.
E così, se da una parte il piano vaccinale prosegue a gran velocità tanto che ora si aprirà anche alla fascia dei 50-54enni, dall’altra sono proprio i numeri a farci intravvedere una luce – seppur flebile, ancora – in fondo al tunnel.
Il grafico interattivo dei ricoverati (fonte: Apss/Trentinodigitale)
Eccoli, dunque, i numeri. Il dato forse più incoraggiante è quello relativo ai pazienti ricoverati in terapia intensiva. Il 6 aprile erano 53, il 4 maggio invece erano 17: un calo del 68% che, come si vede dal grafico interattivo qui sopra, è visibile anche all’occhio.
Ancora più sensibile il dato relativo al calo dei pazienti ricoverati nei reparti di malattie infettive. Il 5 aprile erano ancora ampiamente superiori a quota 100, e cioè 134, mentre il 3 maggio erano “solo” 39: il calo in questo caso è stato del 71%.
Nei reparti di Alta intensità (l’anticamera della terapia intensiva, per capirci) il 9 aprile erano ricoverati 52 pazienti, mentre il 3 maggio i pazienti erano 28: il calo è stato del 46%.
Anche sul fronte dei decessi, il dato statistico più doloroso in assoluto, il calo è forte anche se meno intenso rispetto agli altri parametri, segno che ancora oggi (dopo oltre un anno di conoscenze terapeutiche consolidate) il Covid-19 continua ad essere un’ombra pericolosa che incombe sulle nostre vite e su quelle dei nostri cari. Nel periodo dal 3 marzo al 3 aprile abbiamo avuto 84 decessi per Covid, mentre nel periodo dal 3 aprile al 3 maggio il numero dei decessi è stato di 51. Un numero ancora alto, troppo alto, ma comunque in calo del 39%.
La situazione Comune per Comune.