I lavoratori delle cooperative in appalto al Muse sono in stato di agitazione
Fp Cgil: "Se non troveremo ascolto questo sarà solo il primo passo"
TRENTO. Nei giorni scorsi è stato proclamato lo stato di agitazione per i circa 40 lavoratori delle cooperative in appalto al Muse di Trento.
"Se non troveremo ascolto nei vertici del Museo e nelle cooperative che gestiscono gli appalti questo sarà solo il primo passo", annunciano in una nota Alberto Bellini e Gabriele Bianco, che seguono queste lavoratrici e lavoratori per Fp Cgil. "La situazione nell'ultimo periodo, se possibile, è peggiorata ulteriormente, con una turnistica che viene comunicata con appena 24 ore di anticipo, nessuno sa se, quanto e quando lavorerà nel mese in corso, le cooperative (Coopculture, Socioculturale e Csu) non garantiscono né gli orari minimi né quelli massimi, alcuni lavoratori si trovano ad accumulare ore a debito ed altri a fare straordinari oltre ogni limite contrattuale, part time involontari che non consentono lo svolgimento di alcuna altra attività lavorativa", commenta la Fp Cgil.
Attualmente le tre cooperative stanno operando in regime di proroga dell'appalto. "Mentre il Muse gestisce una laboriosa ed oscura procedura di rinnovo dell'affidamento dei servizi esternalizzati, le cooperative gestiscono la proroga riducendo i costi al massimo e sfruttando oltremisura i lavoratori ed il Muse, come ha sempre fatto, scarica ogni onere di organizzazione direttamente su chi si occupa di erogare i servizi", denunciano i sindacalisti.
Sindacato e lavoratori chiedono che si stabilizzi l'orario di lavoro su turnazioni rese ai lavoratori con un congruo anticipo, che vengano rispettate le norme in materia di orario di lavoro e straordinario, che si azzerino i residui negativi di banca. "In caso contrario ci riserviamo ogni opzione legittima di mobilitazione fino allo sciopero. Con buona pace delle straordinarie condizioni di benessere organizzativo interno millantate dalla comunicazione istituzionale del Muse", concludono i due sindacalisti.