Guerriglia al Brennero, 63 a processo
A carico di un’altra settantina di estremisti si annuncia un procedimento a parte, pesanti le accuse
TRENTO. Per la manifestazione del maggio di due anni fa al Brennero (in opposizione agli annunciati controlli antimigranti da parte austriaca), la Procura della Repubblica ha disposto la citazione diretta di 63 esponenti dell’area anarchica che si resero protagonisti - secondo l’accusa - di condotte violente ed illegittime.
A carico di un’altra settantina di estremisti si annuncia un procedimento a parte con accuse più pesanti in relazione a danneggiamenti e lesioni. La prima udienza dovrebbe svolgersi tra quattro mesi davanti al giudice Michele Paparella. Nel gruppo degli inquisiti vi sono anche una decina di anarchici altoatesini e trentini oltre a chi rispose alla mobilitazione da diverse altre zone d’Italia.
Pur nel rispetto delle singole posizioni, sono tre i reati maggiormente contestati: radunata sediziosa, interruzione di pubblico servizio (per aver invaso il sedime ferroviario ed il tracciato autostradale bloccando il traffico di treni e auto), porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento. Diversi inquisiti sono difesi dall’avvocato Giampiero Mattei di Trento che per il momento non si è assolutamente sbilanciato sulle possibile strategie difensive, soprattutto in relazione alla possibilità di chiudere il procedimento con una richiesta di patteggiamento.